Minacce anonime a magistrati della Dda, individuato il presunto autore

Reggio Calabria Cronaca

Sono in corso dalle prime luci dell’alba di oggi una serie di perquisizioni, da parte della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, nell’ambito di un’indagine che ha portato ad individuare il presunto autore di alcune telefonate anonime durante le quali vennero minacciati di morte, reiteratamente, i magistrati Giuseppe Lombardo e Nicola Gratteri, della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

Le indagini sono iniziate nel mese di novembre dell’anno scorso e sono statte coordinate dalla Procura di Catanzaro. Dopo degli appostamenti e alcuni riscontri, si sarebbe così identificato fisicamente chi ha effettuato, da diverse cabine telefoniche pubbliche, una serie di chiamate anonime al 117 e al 112, nelle quali venivano lanciate le minacce di morte a Lombardo e Gratteri, magistrati notoriamente impegnati in delicate indagini contro le più potenti cosche di ‘ndrangheta calabresi.


LE TELEFONATE MINATORIE

10:34 | Dieci in totale le perquisizioni eseguite dai finanzieri nei confronti di alcuni soggetti che sono indiziati di essere collegati con le numerose telefonate intimidatorie. Le investigazioni avrebbero consentito di risalire, in tempi rapidissimi, al presunto autore delle chiamate, identificato in Francesco Gennaro Triolo, 47enne reggino che gli inquirenti considerano “in contatto con soggetti contigui alle locali cosche di ‘ndrangheta”.

Triolo, secondo la ricostruzione degli stessi finanzieri, nel periodo tra il novembre 2014 e il gennaio di quest’anno, avrebbe effettuato dieci telefonate, tutte di breve durata, nella quali venivano annunciate gravissime azioni minatorie ai danni dei magistrati della Dda reggina. Il tenore di alcune chiamate è sintetizzabile in alcune frasi registrate dagli investigatori quali ad esempio: “è pronta la festa per il giudice Lombardo al Parco Caserta” ; oppure “siamo pronti ad uccidere il giudice Lombardo”; uccideremo il giudice Lombardo”; siamo pronti a uccidere Lombardo al Parco Caserta”; o ancora “c’è una bomba al Parco Caserta per il giudice Lombardo”; siamo pronti a uccidere il giudice Gratteri ”.

Nella telefonata minatoria, l’autore della stessa si sarebbe anche spinto oltre “dimostrando - puntualizzano ancora i finanzieri - di essere addirittura a conoscenza, in tempo reale, anche di particolari afferenti all’attività e ai movimenti del Giudice ... Lombardo”. Indicativo in tal senso il contenuto della stessa chiamata che recitava: ore 20.37 il giudice Lombardo è rientrato in casa”. Attraverso gli incroci dei dati raccolti, l’attività di polizia giudiziaria avrebbe consentito dunque di ricostruire tutti i vari percorsi del presunto mautore e di localizzare le cabine telefoniche dalle quali sono partite le telefonate, situate in Viale Calabria, in Via 25 Luglio e in Piazza Garibaldi di Reggio.

Già nel 2010, alcuni giudici reggini erano stati oggetto di intimidazioni telefoniche. Al tempo, nelle chiamate, si annunciava la presenza di bombe destinate al Procuratore Generale Salvatore Di Landro e al Consigliere di Corte di Appello Francesco Neri. Le indagini condotte, allora condussero al fratello di Francesco Triolo, Giuseppe, che fu accusato di aver effettuato le telefonate e nei confronti del quale fu richiesta una condanna a cinque mesi di carcere, accusa però dalla quale - il 29 marzo del 2014 - l'uomo è stato assolto con formula piena dal Gup di Catanzaro per non aver commesso il fatto.

I provvedimenti di oggi sono stati disposti dal Procuratore Capo Vincenzo Antonio Lombardo e dal sostituto Paolo Petrolo, della Procura della Repubblica di Catanzaro ed eseguiti dai militari del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.