Marine Strategy: Arpacal è la capofila
“Un riconoscimento prestigioso per il lavoro svolto, e le nostre professionalità impegnate, per contribuire sullo scenario nazionale a far sì che l’Italia adempi regolarmente alla Direttiva Europea 2008/56/CE, meglio conosciuta come “Marine Strategy”, che vede gli Stati membri dell’UE incaricati di definire una serie di misure per affrontare le sfide per la tutela degli ecosistemi marini in Europa”.
E’ quanto dichiarato dalla dr.ssa Sabrina Santagati, Direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), in un messaggio di saluto alle delegazioni delle Arpa italiane che domani, in videoconferenza, discuteranno insieme della fase attuativa del progetto europeo che vede l’Agenzia ambientale calabrese capofila della cosiddetta “Sotto regione del Mediterraneo centrale – Ionio” di cui fanno parte anche Sicilia e Basilicata.
Un riconoscimento prestigioso, appunto, che vede la Calabria, e più precisamente l’Arpacal, in una ristretta cabina di regia nazionale, di cui fanno parte oltre al Ministero dell’Ambiente anche le Arpa di Liguria (competente per la sotto regione tirrenica) ed Emilia Romagna (capofila per la sotto regione adriatica).
Entra quindi nella sua fase attuativa il progetto europeo che, nel dettaglio, ha posto come obiettivo agli Stati membri di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale per le proprie acque marine; per buono stato ambientale delle acque marine si intende la capacità di preservare la diversità ecologica, la vitalità dei mari e degli oceani affinché siano puliti, sani e produttivi mantenendo l’utilizzo dell’ambiente marino ad un livello sostenibile e salvaguardando il potenziale per gli usi e le attività delle generazioni presenti e future.
Ogni Stato ha dovutro quindi, mettere in atto, per ogni regione o sottoregione marina, una strategia che consta di una “fase di preparazione” e di un “programma di misure”; una strategia marina, quindi, che si è basata su una valutazione iniziale, sulla definizione del buono stato ambientale, sull’individuazione dei traguardi ambientali e sull’istituzione di programmi di monitoraggio.
In Italia le fasi di valutazione e di presentazione dei piani operativi di monitoraggio sono stati realizzati, in diverse momenti di lavoro sinergico che hanno visto l’equipe Arpacal portare il proprio contributo, dalla cabina di regia composta dal Ministero e dalle Arpa Liguria, Emilia Romagna e, appunto, Calabria. I piani di monitoraggio sono stati approvati, passando alla predisposizione dei Piani Operativi Attuativi, che dispongono dettagliatamente “chi farà che cosa”; il prossimo passaggio, prima di attivarsi alla fase prettamente esecutiva del progetto, è la condivisione finale con tutte le Arpa interessate, alla presenza delle Regioni che, nel progetto, assumono un ruolo di supervisione.