Vertenza Lavoratori Perla Dello Stretto, Filcams Cgil: “Favorevoli alla riapertura”
Si è svolta lo scorso mese di dicembre a Catanzaro, presso l’Assessorato alle attività produttive della Regione Calabria, la conferenza dei servizi chiamata ad esprimere un parere sulla riapertura della Perla dello Stretto.
Al tavolo dell’incontro, svoltosi nel capoluogo calabrese, erano presenti i rappresentanti di tutte le parti interessate: dal Surap al Consorzio “La Nuova Perla dello Stretto”; dal Suap villese e della Provincia di Reggio Calabria a Confcommercio; dalla Filcams Cgil di Reggio Calabria al comitato dei commercianti “sopravvissuti” di Villa San Giovanni.
Il parere della conferenza dei servizi, atteso lo scorso dicembre, è tuttavia slittato al prossimo febbraio poiché mancherebbero ancora dei documenti che il consorzio ”La Nuova Perla dello Stretto” dovrà produrre affinché il Surap (Sportello Unico Regionale Attività Produttive) conceda i pareri propedeutici al rilascio dell’autorizzazione, di competenza del Suap del Comune di Villa San Giovanni, per l’apertura di una grande struttura di vendita di tipo G2A presso l’immobile sito lungo la via Zanotti Bianco della città dello Stretto.
Come Organizzazione Sindacale la Filcams era presente a Catanzaro alla conferenza dei servizi non per esprimere un parere tecnico o giuridico ma come rappresentante di diritti diffusi. “La città di Villa San Giovanni - secondo la Filcams Cgil - al momento, all’occhio del cittadino, non offre grandi servizi tranne quelle poche attività commerciali che oggi esistono sul territorio. L’attrattiva di Villa San Giovanni fino a qualche anno fa era infatti la “Perla dello Stretto” che riusciva a richiamare persone non solo dalla Città di Reggio Calabria ma anche dei paesi limitrofi, fino ad arrivare alla dirimpettaia Messina”.
Secondo le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti del consorzio “La nuova Perla dello stretto” , la riapertura del centro commerciale porterebbe a circa 300 nuovi posti di lavoro, senza considerarne l’indotto che ne farebbe lievitare ulteriormente tale dato; ciò sarebbe avvalorato anche da un piano di sviluppo commerciale preposto dal consorzio. A tal riguardo la Filcams Cgil ha richiesto copia del piano commerciale che ad oggi non è stato ancora consegnato.
Nell’accogliere positivamente una possibile riapertura del centro commerciale villese, secondo la Filcams, condizione essenziale è che la riapertura non si trasformi per i lavoratori nell’ennesimo baluardo di speranza privo di solide basi come è già avvenuto nella scorsa gestione. Per questo risulta fondamentale la massima trasparenza nonché il coinvolgimento delle istituzioni e del sindacato in tutti i passaggi che si andranno a delineare in particolare per quanto concerne i livelli occupazionali.
Per quanto concerne proprio il piano occupazionale quello che la Filcams Cgil ha ribadito è che, qualunque progetto venga realizzato in quel centro commerciale, possa riaprire la discussione che tenga conto della tutela di quei lavoratori che qualche anno fa hanno perso il lavoro.
L’auspicio è che la riapertura della Perla abbia dei connotati diversi rispetto alla passata gestione e, quindi, di poter ripartire da quei lavoratori che in quel centro commerciale hanno lavorato fin dall’apertura.
I numeri espressi dal consorzio in termini occupazionali, circa 300 unità lavorative fanno ben sperare e, quello che si è richiesto è che - superate le difficoltà burocratiche - si faccia un tavolo con tutte le parti interessate al fine di formulare un protocollo: un “protocollo di legalità” che riparta da quei livelli occupazionali e da quelle famiglie che del territorio villese e reggino che, oggi, sono ancora senza alcun lavoro.
La Filcams Cgil si augura che giungano presto quei tasselli mancanti per la riapertura del centro commerciale villese nonché che si possano mettere presto in campo tutte quelle iniziative - già avviate da tempo anche con le Istituzioni - che possano portare alla salvaguardia dei livelli occupazionali di tutti quei lavoratori che al momento percepiscono i vari ammortizzatori sociali previsti dalle normative vigenti e che sono ancora a carico della collettività.