Ospedali, Scarcello scrive a Oliverio: “Dopo le promesse servono i fatti”
Sanità, ospedali territoriali e nuovo ospedale della Sibaritide, dopo anni di promesse, puntualmente disattese, ora servono i fatti. I cittadini e gli utenti di questo territorio, così come gli operatori sanitari, sono allo stremo a causa dei continui disservizi maturati in circa un decennio di totale immobilismo della politica regionale. Abbiamo bisogno di certezze e soprattutto di un sistema di assistenza medico-sanitaria efficiente. Il Presidente del Consiglio comunale, Vincenzo Scarcello, scrive al Governatore della Calabria e nuovo Commissario ad Acta per l’attuazione del piano di rientro per ciò che attiene il comparto Sanità della Regione Calabria, Mario Oliverio.
TESTO LETTERA APERTA PRESIDENTE SCARCELLO A GOVERNATORE OLIVERIO:
“Gentile Governatore della Calabria On. Mario Oliverio, accolgo con compiacimento la Sua nomina a Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro per ciò che attiene il comparto Sanità della Regione Calabria. Sono convinto che la Sua determinazione nell’affrontare i problemi del territorio porterà vantaggi concreti dopo le tante fatue promesse, non rispettate, ricevute negli anni scorsi da chi l’ha preceduta alla guida della Regione. Sono ormai trascorsi quasi otto anni da quando l’allora Direttore Generale dell’Asl di Rossano è venuto nel Consiglio Comunale della nostra Città per illustrare e decantare le lodi di una nuova, unica ed efficiente struttura (Ospedale della Sibaritide) che doveva essere realizzata in tempi rapidissimi come toccasana di tutti i problemi. Come tutte le cose che si descrivono mirabilmente per il bene collettivo, in specie in Calabria, ancora di tale prospettiva non vi è nessuna traccia con l’ulteriore beffa, per i cittadini della zona, che il piano di rientro ha indotto la rivisitazione del numero di posti letto ed a chiudere inspiegabilmente gli Ospedali di frontiera di Cariati e Trebisacce. Oggi la situazione non è più tollerabile. Il numero dei posti letto per ogni abitante è al di sotto dei limiti standard, le file al pronto soccorso sono un’ indecenza, considerato che a Rossano, per un consulto si deve attendere anche per 10 ore, con gravi rischi non solo per gli utenti ma anche per il personale sanitario che lavora in condizioni pessime e che non riesce a tenere a bada i pazienti ed i familiari più esasperati. Il quadro che viene visto da chi si affaccia nei locali è desolante, considerato che tra non molto gli utenti, i più fortunati, saranno allocati in “ letti a castello”, facendo emergere una degenerazione allarmante per ciò che attiene il diritto costituzionalmente garantito all’assistenza sanitaria. Stessa inefficienza si registra per ciò che riguarda le prenotazioni per gli esami strumentali che, per l’attesa, fanno ricorrere i cittadini a strutture alternative anche fuori della nostra Regione con aggravio di spese in spregio al piano di rientro. Sono convinto che tutto ciò è a Lei ben noto, per cui Le chiedo formalmente di volersi interessare immediatamente della questione relativa all’Ospedale di Rossano che, come detto, risulta inadeguato per ciò che attiene la possibilità di garantire servizi efficienti mercè il rafforzamento della dotazione organica del personale sanitario, reclutando tutti gli imboscati dei presidi ospedalieri ormai chiusi, ovvero promuovendo nuove opportunità occupazionali, impinguando di nuove strumentazioni il nosocomio ed aprendo le stanze del presidio ospedaliero rossanese per aumentare il numero dei posti disponibili. I residenti sono ormai esasperati da quanto appena descritto e certamente non potranno più tollerare tale vergognoso stato di inefficienza che porta le famiglie e gli ammalati a viaggiare per tutto il territorio regionale, per cui il Suo intervento a tutela dei nostri diritti dev’essere un atto di responsabilità assoluta, in attesa della realizzazione, si spera in tempi brevi, del nuovo Ospedale.”