Cittadella della Giustizia minorile: progetto Ciak, “processo simulato”
Ha preso il via questa mattina, presso la Cittadella della Giustizia minorile di Catanzaro, il progetto “CIAK: un processo simulato ... per evitare un vero processo” al fine di contribuire, all'interno delle strutture organizzative e funzionali del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, al processo di educazione alla legalità delle nuove generazioni, che spesso identificano le regole come un limite della libertà individuale e non come fondamento per una vera realizzazione personale e sociale, con l’introduzione del rapporto tra adolescenza e reato, con un linguaggio e una metodologia diretta alla reciproca conoscenza/interazione e al reciproco ascolto.
Nella conferenza stampa dei giorni scorsi sono stati delineati gli aspetti salienti del progetto finanziato da Fondazione CARICAL Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, nella persona del presidente Mario Bozzo, e dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, On.le Marilina Intrieri, progetto co-promosso da Diego Bouchè, direttore generale Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, Luciano Trovato, presidente Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, Beniamino Calabrese procuratore della Repubblica presso il TM di Catanzaro, Maria Gemmabella, direttore del Centro Giustizia Minorile Calabria e Basilicata, e Isolina Mantelli, consigliere Centro Calabrese di solidarietà.
Oltre cinquanta i ragazzi provenienti stamane dagli Istituti superiori di Castrovillari i quali, dopo aver visitato l’intera cittadella della giustizia minorile e aver conosciuto direttamente giudici e funzionari, sono stati protagonisti di un processo simulato a carico di minorenni loro coetanei, alla presenza di magistrati e giudici onorari, al confine tra gioco di ruolo, simulazione e la realtà del proprio territorio di provenienza, al fine di acquisire strumenti per la valutazione delle conseguenze di reati specifici e i rischi conseguenti per sé e per gli altri, tra i quali l’abuso di alcool, l’uso di droghe, le percosse, le ingiurie, etc. nonché al fine di conoscere le istituzioni e le leggi che garantiscono i diritti dei minori e i limiti della imputabilità di reato.Al progetto hanno aderito oltre 25 istituti scolastici dell’intero bacino distrettuale di competenza del locale Tribunale per i Minorenni, nello specifico le province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, che ogni sabato fino al 30 maggio avranno occasione di conoscere da vicino storie di giustizia minorile unitamente alle istituzioni che se ne fanno carico, attraverso veri e propri processi simulati, col solo scopo di evitare processi veri.