Infrastrutture e territorio, Bruno al convegno del Pd di Sersale
“La messa in sicurezza del territorio è una priorità per l’amministrazione provinciale di Catanzaro sin dal suo insediamento. Non possiamo parlare di infrastrutture, e quindi di crescita economica e sviluppo soprattutto delle aree interne, se non risaniamo il territorio dal dissesto idrogeologico e non tuteliamo i cittadini che vi risiedono”. E’ quanto ha affermato il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, partecipando al convegno organizzato dal circolo del Pd di Sersale, sul tema delle infrastrutture e della sicurezza del territorio, alla presenza del presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo.
I lavori sono stati introdotti dalla segretaria del circolo, Angela De Fazio, mentre la relazione è stata affidata al capogruppo al Comune di Sersale, nonché responsabile organizzativo della Federazione provinciale di Catanzaro, Francesco Perri. Tra i presenti, oltre al sindaco di Sersale, il primo cittadino di Cerva Mario Marcio, di Petronà Cecè Mazzei, i consiglieri provinciali Francesco Mauro (sindaco di Sellia Marina) e Riccardo Bruno (vice sindaco di Borgia), ma anche il vice segretario vicario della federazione provinciale del Pd, Michele Drosi e Anna De Fazio della direzione nazionale del Partito.
“L’amministrazione provinciale sta affrontando una fase molto delicata, come tutte le Province d’Italia, ma noi siamo un Ente sano la cui stabilità non è a repentaglio – ha affermato il presidente Bruno anche nella sua veste di segretario provinciale del Partito democratico di Catanzaro –. La riforma Delrio andrà ad archiviare la Provincia per come siamo abituati a conoscerla, impostando un nuovo Ente intermedio. Da anni non si parlava di Area Vasta, se non in maniera superficiale. Ma resta da impostare un complesso lavoro organizzativo e progettuale che guardi allo sviluppo del territorio con competenze da definire e riempire di contenuti”.
Mobilità, edilizia scolastica e pubblica istruzione, ambiente e protezione civile: sono queste le deleghe di cui si occuperà il nuovo Ente intermedio e, “se non si procede con attenzione e senza spezzare la catena della sussidiarietà, il peso della mancanza di un’adeguata definizione di risorse e funzioni ricadrà proprio sui Comuni – ha rimarcato Bruno -. Abbiamo già intavolato con l’Osservatorio regionale delle Province un ragionamento con il presidente Oliverio che deve portare la Regione a dare alle Province funzioni e risorse, così come abbiamo chiesto ad Oliverio di chiudere la stagione dei commissariamenti nel settore del disseto idrogeologico perché i commissari che si sono susseguiti hanno fallito.
Ci sono risorse bloccate per 220 milioni di euro, la Provincia aspetta la realizzazione di 36 progetti già finanziati. Con enormi sforzi economici abbiamo avviato la pulizia dei fiumi in numerosi comuni, individuati sulla base di criteri oggettivi ad un tavolo tecnico tenuto in Prefettura. Stiamo reperendo altre risorse: gli interventi per la tutela del territorio sono da sempre in cima alle nostre priorità. Siamo vicini alle aree interne e ai piccoli Comuni che devono essere adeguatamente seguiti e rappresentanti per scongiurare l’isolamento”. Il presidente Bruno ha ricordato gli interventi avviati anche per la zona della Presila e per il Comune di Sersale, rispondendo proprio alle sollecitazioni di Francesco Perri.
“Lo sviluppo per l’intero comprensorio della Presila Catanzarese, a nostro avviso, deve sicuramente passare attraverso una progettualità rivolta alle cosi dette “Aree Interne” con la finalità di raggiungere sostanzialmente 3 distinti ma interconnessi obiettivi generali, cioè: la tutela del territorio e la sicurezza degli abitanti, evitando interventi sporadici ed emergenziali sui suoli e sulle risorse fisiche territoriali, adottando piani strutturali che non aumentano i fattori di rischio naturale, riattivando una manutenzione ordinaria, continua, dei versanti, delle aree boschive ed incolte – afferma Perri -. La messa in sicurezza diventa efficiente e possibile solo quando viene effettuata o promossa e supportata da una popolazione residente nel territorio, che sia capace di rappresentare gli interessi collettivi e possa divenire “custode del territorio”. Attraverso La promozione della diversità naturale e culturale, infatti le nostre aree presentano una straordinaria biodiversità climatica e naturale che ha favorito la diffusione di prodotti agricoli di qualità talvolta non sufficientemente valorizzati; centri montani nei quali la diversità di lingue, culture e tradizioni deve essere vissuta come valore aggiunto e non discriminante”.
“Nel concorrere al rilancio dello sviluppo, infatti solo se si aprono nuove opportunità di sviluppo la popolazione troverà attraente e conveniente vivere in questi territori, quindi sviluppo inteso sia come crescita, sia come inclusione sociale. Una valorizzazione adeguata delle aree interne – dice ancora Perri -, dei loro boschi, valli, fiumi, cime, borghi, può consentire nuove, significative opportunità di produzione e di lavoro nei comparti del turismo, dei servizi sociali, dell’agricoltura anche attraverso la rivitalizzazione e valorizzazione degli antichi mestieri combinando sapere e innovazione. In conclusione un modello di sviluppo sostenibile, per ampi territori della nostra Regione, potrebbe venire ripensandola come la “Calabria dei Borghi”.
Il presidente del consiglio regionale, Antonio Scalzo, di ritorno da Bruxelles ha rimarcato come “le aree interne possono diventare oggetto di attenzione a livello europeo e la loro valorizzazione oggetto di una riuscita progettualità che deve vedere protagonisti gli amministratori locali. Partiamo, quindi, dalla cultura dello stare insieme per creare un percorso valido e riuscito di azioni concrete finalizzate al rilancio e allo sviluppo delle aree interne”.