Comune Borgia: rimborsi depurazione non dovuti, accantonati da tempo
L’attuale Amministrazione Comunale, sin dal suo insediamento, è intervenuta per verificare l’andamento della costruzione del nuovo depuratore e per verificare le procedure per la restituzione della quota di tariffa non dovuta, inerente al servizio di depurazione, ai cittadini-utenti aventi diritto.
Inoltre la Giunta, sin dal gennaio 2013, da un lato si è attivata per verificare che la Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche, avesse messo in atto quanto dovuto e, dall’altro, ha accantonato nel bilancio 2013 una somma destinata appunto al rimborso di quegli utenti allacciati alla pubblica fognatura ed in regola con i pagamenti del canone depurazione, ma non serviti da impianti di depurazione attivi per i quali vi è stata attività di progettazione, realizzazione o attivazione.
Ad affermarlo – in una nota diffusa come di consueto dal responsabile dell’ufficio stampa – il Sindaco Fusto.
Occorre evidenziare che la Giunta ed il Sindaco, dopo aver assunto tale decisione politica, ha incaricato i responsabili dei servizi amministrativi ed tutti i dipendenti preposti, di eseguire tale volontà politica ponendo in essere ogni utile attività ed adempimento burocratico necessario al rimborso della quota non dovuta.
A seguito delle deliberazioni della giunta, inoltre, il sindaco ha scritto, diverse volte, ai responsabili dei servizi interessati, ovvero manutenzione, tributi e finanziario, per sollecitarli a provvedere in merito.
Ma, poiché l’ex Autorità Territoriale Ottimale di Catanzaro (ATO 2- attualmente in capo alla Regione Calabria ai sensi dell’art. 46 L.R. 34/2010) - secondo quanto rilevato dalla Commissione Vi.R.I. (le cui competenze sono ora attribuite alla Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas) - non aveva ancora trasmesso/pubblicato la documentazione necessaria, ecco spigato il ritardo dei rimborsi.
Evidentemente, da qualche parte, l’ingranaggio burocratico -- previsto dall’attuazione della Legge 13/2009 e del D.M. Ambiente del 30 settembre 2009, "Individuazione dei criteri e dei parametri per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione", scaturita dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 335/2008 (pubblicata sulla G.U. del15.10.2008)— secondo il quale dovevano esserci delle attività di monitoraggio e controllo sugli obblighi informativi all’utenza (previsti dall’art.8 sexies, L n.13/2009 e dall'art. 9 DM Ambiente 30.09.2009) e degli adempimenti in carico all’Autorità locale di controllo (per Borgia la già citata ATO2), si è inceppato ed il comune di Borgia è rimasto in attesa della pubblicazione dei dati (indispensabili ad avviare le procedure dei rimborsi) ad opera del Co.Vi.Ri..
Non una mancata volontà politica di Sindaco e Giunta, quindi ma molto più semplicemente uno dei tanti ritardi causati dalla farraginosa macchina burocratica italiana.
Al contrario e come anzidetto, quindi e ad onor del vero, proprio come si farebbe in una sana ed oculata famiglia, nel predisporre il bilancio 2013, a salvaguardia degli equilibri di bilancio, è stata previsto l’accantonamento di una certa somma da destinare ai cittadini a titolo di rimborso del canone di depurazione.
Detta Somma, pertanto, coprirà le restituzioni senza la necessità di ricorrere ad altri aggravi per il bilancio e, tantomeno, senza intaccare il patrimonio immobiliare del comune.
"L’Amministrazione comunale - conclude la nota di Fusto - di Borgia ha, pertanto, sempre operato con trasparenza, correttezza e legalità e continuerà a farlo, senza dare troppo peso a quanti, nel tentativo scorretto di accreditarsi verso l'opinione pubblica e di acquisire visibilità, provano ad affermare il contrario incuranti dei danni cagionati alla cittadinanza dalla disinformazione."