Federalberghi su situazione bed & breakfast
“Gli operatori del Settore alberghiero, impegnati con enorme sacrificio a rendere le proprie strutture ricettive adeguate alle esigenze del mercato, si trovano oggi ad affrontare un ulteriore difficoltà in considerazione del proliferare di bed and breakfast.” È quanto si legge in una nota di Domenico Tolone,Presidente Federalberghi Crotone.
“Federalberghi - prosegue la nota - denuncia la non conformità dei b&b a livello locale, infatti, da segnalazioni ricevute dai nostri associati dell'intera provincia, si è appreso che la quasi totalità dei Bed & Breakfast, pur essendo dotata di regolare concessione, non risponde in toto alle prescrizioni di legge. Infatti queste attività, che non hanno carattere imprenditoriale, dovrebbero garantire l'offerta del servizio di alloggio e prima colazione nella casa in cui si abita.
Secondo le nostre rilevazioni, spesso invece, i Bed & Breakfast nostrani sarebbero destinati a veri e propri alberghi senza averne le caratteristiche,- si legge - in quanto i proprietari non alloggiano nell'immobile pur gestendo l'esercizio senza soluzione di continuità e non con carattere saltuario o stagionale. Peraltro, ai fini della vigilanza, accade di frequente che, ai clienti di turno, vengano consegnate le chiavi sia della camera che del portone d'ingresso alla struttura, così favorendo il libero andirivieni.
La legge spiega chiaramente che il servizio deve essere assicurato avvalendosi della normale organizzazione familiare, fornendo, esclusivamente a chi è alloggiato, cibi e bevande per la prima colazione. Anche in questo caso ci risulta che, ordinariamente, viene utilizzato personale esterno.
In questa situazione, è del tutto evidente per Federalberghi che in materia manca il controllo (per legge demandato ai singoli Comuni, ai quali è assegnato anche il compito di verificare la rispondenza igienico-sanitaria ed edilizia dei fabbricati oggetto della concessione). Tale contesto comporta una palese concorrenza sleale nonché un illecito esercizio di attività alberghiera. Si configura pertanto una concorrenza che non è soltanto sleale ma anche e soprattutto illegittima. Se vogliamo fare turismo, - conclude la nota - facciamolo rispettando le regole in una organizzazione strutturata, non permettiamo a chi aggira le norme di falsare il mercato.”