Stalking, Scrivano: “Non sottovalutare i primi segnali”

Cosenza Attualità

Per difendersi dallo stalking e dalle sua conseguenze più nefaste, la regola di base è non sottovalutare i primi segnali.

Su questo punto ha molto insistito il Vice Questore aggiunto di Cosenza Mario Lanzaro, che, introdotto dalla Presidente Elena Scrivano, ha tenuto una conversazione ai soci del Rotary Club Cosenza Nord sul tema “Stalking, conoscerlo per difendersi”, ieri sera all’Italiana Hotels.

Di stalking, come la cronaca purtroppo riferisce con preoccupante frequenza, si può anche morire. Vittime sono prevalentemente le donne (circa l’80 per cento), uccise dopo aver subìto minacce e violenze spesso taciute per senso di vergogna o per paura, in quanto per lo più consumate all’interno di un rapporto di coppia.

“La legge sugli “Atti persecutori” introdotta nel 2009 –ha spiegato Lanzaro- consente di far precedere la denuncia da un più blando, ma rivelatosi efficace, “ammonimento” da parte del Questore, provvedimento al quale la denuncia segue d’ufficio solo se lo stalker persevera nei suoi comportamenti censurabili. Vale, comunque, sempre la regola di essere estremamente prudenti, di non sottovalutare il rischio, soprattutto quando si ha a che fare con un ex compagno che non si rassegna all’abbandono: mai, per esempio, andare all’ultimo appuntamento da sole o in luoghi isolati.”

Ma al di là del rapporto sentimentale, riguarda molti altri ambiti lo stalking, individuato come reato quando non si configuri come semplice molestia, ma come insieme di comportamenti che realmente incidono sulla vita, la libertà, il benessere psichico delle persone bersagliate. Oltre ai personaggi famosi, sempre a rischio di essere presi di mira da qualche mitomane, bersagli di attenzioni pressanti e sgradite possono essere anche persone che conducono vite del tutto normali e al di fuori della luce dei riflettori. Non di rado accade fra inquilini dello stesso condominio o nei riguardi di professionisti, specialmente avvocati e medici.

Anche fra i giovanissimi il fenomeno è molto diffuso: mentre si dichiara vittima di stalking il 7,6% degli italiani, secondo il Rapporto Italia 2015 dell’Eurispes, la percentuale sale al 10% per i ragazzi dai 18 ai 24 anni, complice anche l’uso dei nuovi mezzi di comunicazione e dei social network.

“Vale per tutti –ha concluso Lanzaro- il consiglio di fidarsi maggiormente delle forze dell’ordine, che, caso per caso, sapranno dare i migliori consigli per fronteggiare attenzioni non gradite e potenzialmente pericolosissime per la salute mentale e fisica”.