Conferenza Anmil per iniziativa sulle donne
Con una conferenza stampa che si terrà il 7 marzo , alle ore 11, presso la sala Consiliare del Comune di Cotronei, l’Anmil - che da oltre 70 anni si occupa della tutela delle vittime del lavoro e raccoglie oltre 400mila iscritti - presenterà tre importanti iniziative a favore dell’intera categoria delle vittime del lavoro.
In occasione della Giornata della Donna sarà presentato uno studio sui rischi legati al lavoro delle donne che operano nel settore della sanità “Prendersi cura di chi ci cura” La sicurezza e la tutela sul lavoro delle donne che operano nel campo dell’assistenza sanitaria, realizzato da alcuni dei più qualificati professionisti ANMIL in materia statistica e giuridica e, nella stessa giornata, in Senato sarà presentato il Disegno di Legge n. 1769 della Sen. Silvana Amati a tutela delle vittime del lavoro e dei superstiti dei caduti sul lavoro.
Inoltre, il terzo tema riguarderà la mobilitazione dei cittadini contro l’ingiustificato inserimento della rendita INAIL nell’ISEE, per il quale l’ANMIL si è fatta promotrice di una petizione popolare per la quale saranno raccolte firme in tutt’Italia nelle oltre 500 Sedi dell’Associazione, in occasione di 3 Open Day (uno svoltosi lo scorso 28 febbraio e i due successivi il 7 e il 14 marzo).
Alla conferenza, per sottolineare la vicinanza all’Associazione, saranno presenti: Il Sindaco di Cotronei Nicola Belcastro, il Presidente del Consiglio Comunale Mariateresa Marrella, l’Avv. Irene Magistro Vice Presidente Coop Santa Rita RSA di Mesoraca, e Personale Sanitario dei vari Comuni della Provincia.
Nel corso dell’evento saranno divulgati dati sul fenomeno infortunistico a livello regionale e provinciale e la scelta del tema dello studio è stata frutto della valutazione dei dati INAIL dai quali emerge che nel settore sanitario la presenza femminile raggiunge circa il 70% del personale.
Peraltro, tale preponderanza non è più circoscritta a categorie storicamente femminili e di supporto, come la professione infermieristica, ma inizia a incidere anche sui ruoli apicali. Nell’arco di una quindicina di anni, infatti, sono quasi raddoppiati i direttori generali donna, mentre i “medici in camice rosa” hanno nettamente sorpassato gli uomini. Da questa situazione consegue che la sanità risulta uno dei pochissimi settori in cui l’incidenza degli infortuni femminili è superiore a quella maschile e, pur causando infortuni di non elevata gravità, provoca 600mila giornate lavorative perse.