Gli studenti dell’Itas - Itc di Rossano hanno interagito con l’attore Moisè Curia

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Gli studenti delle terze e quarte classi di tutti gli indirizzi dell’Istituto di istruzione superiore Itas - Itc di Rossano hanno partecipato alla visione dell'ultimo film dei fratelli Taviani, "Meraviglioso Boccaccio". L’iniziativa è stata preventivamente preparata in classe dai docenti di italiano. Al termine della proiezione, gli alunni hanno avuto la possibilità di incontrare e intervistare l'attore rossanese Moisé Curia che fa parte del cast e che si sta affermando nel mondo del cinema. Il giovane artista, infatti, ha partecipato a diversi film, fra cui “La buca”, “Braccialetti rossi”, “La nostra quarantena” etc. Ampia la soddisfazione da parte della dirigente, Maria Gabriela Chiodo. Una professionista che lavora con grande spirito di abnegazione per consentire il migliore funzionamento della scuola che guida e per offrire ai giovani studenti una vasta gamma di servizi e iniziative, anche, extracurriculari. Appagati anche gli insegnanti che, quotidianamente, si spendono per formare ed educare coloro che saranno gli uomini e i cittadini del domani. Il momento di interazione e confronto con l’attore è stato autogestito, con grande maestria, dagli stessi alunni. Ottimo il risultato ottenuto. "E’ stata una lezione alternativa", hanno commentato gli studenti "che ci ha dato la possibilità di un concreto accrescimento formativo". I ragazzi, fra l’altro, hanno apprezzato il connubio tra cinema e letteratura. "Abbiamo acquisito", hanno detto, "maggiore senso critico; abbiamo sperimentato e apprezzato". E ancora: "Abbiamo riconosciuto la regia dei fratelli Taviani. Una regia particolare, attenta agli sguardi e al non detto; le inquadrature, più che fotogrammi ci sono sembrati dei dipinti! E i colori degli abiti femminili, sgargianti e vivaci, in uno sfondo nero, buio: la peste, metafora della morte e del dolore! Il trionfo del desiderio di vita, del godimento, della gioia di vivere nonostante la morte incombente!". Attraverso la visione del film i ragazzi hanno compreso, anche, varie spiegazioni effettate in classe dai docenti. "Guardando le immagini del film abbiamo capito come un racconto possa diventare poesia, un’immagine trasformarsi in un quadro dipinto e un silenzio parlare". E hanno commentato: "In fondo, la storia di questi amici fiorentini è la nostra storia. Anche noi oggi, come loro nel Trecento del Basso Medioevo, ci rifugiamo nell'amicizia e crediamo che questo sentimento sia il miglior antidoto contro le incertezze dell'esistenza, contro i dolori della vita".

L’attore Moise’ Curia ha risposto a tutte le domande dei ragazzi con schiettezza e ha dato dei suggerimenti. Ha sottolineato che bisogna studiare. Ha fatto notare ai giovani allievi che lo studio è importante, fa la differenza. Ha parlato dei sacrifici che ha scelto di fare e che si devono affrontare quando si crede in qualcosa, quando si vogliono realizzare i propri sogni. Al contempo Moise’ Curia ha trasmesso ai ragazzi serenità, ma anche il desiderio di migliorare perché il successo si costruisce fin dai banchi di scuola. Ha spiegato che il successo non è la notorietà, ma crescere e avere voglia di cambiare in meglio le cose.