A Tropea la seconda edizione del “Premio Donne Libere“
Giovedì 12 Marzo, nel salone del Museo Diocesano di Tropea, si svolgerà la seconda edizione del “Premio Donne Libere“ nato per iniziativa dell’Istituto Superiore tropeano con l’intendimento di dare riconoscimento a figure femminili emergenti nonostante i condizionamenti maschilisti.
Lo scorso anno il Premio è stato assegnato alla neurologa di fama mondiale Amalia Bruni, famosa per le sue ricerche sull’Alzheimer. Quest’anno la protagonista è la grande Irma Scrugli, conosciuta come la Signorina, che, assieme a Don Francesco Mottola, ha dato vita alla Casa Della Carità e alla Famiglia degli Oblati e delle Oblate del S. Cuore.
All’evento, che avrà inizio alle 10, parteciperanno gli studenti della Scuola tropeana e i rappresentanti delle Istituzioni e delle Agenzie Formative del territorio. Parleranno di Irma il Magistrato Enzo Iannelli, l’Oblata Lucia Amato e il Vescovo mons. Luigi Renzo. Sarà presentato, inoltre, il video “ Irma Scrugli un’avventura di amore” di don Francesco Sicari, Giudice Delegato per la causa di beatificazione della Signorina. Non dimentichiamo, infatti, che il 22 dicembre scorso, il Vescovo Renzo ha introdotto l’inchiesta diocesana della causa di beatificazione di Irma.
Questa la motivazione del Premio: “È bella, nobile, destinata ad un ottimo matrimonio ma la sua vita si accende del fuoco della chiamata divina. Segue Don Francesco Mottola ed il suo ideale di donazione nella strada, attraendo nella sua fantastica, mistica avventura una schiera di ragazze. Irma Scrugli come Marta ospita Gesù, come Maria lo accoglie nel suo cuore. La trasgressiva libertà di Irma sta tutta qui: una rottura coraggiosa con le convenzioni di un’epoca declinata al maschile, l’amore per gli ultimi, il servizio, l’oblazione totale. Perché ieri come oggi avere coraggio essere libera, osare, per una donna, significa pensare e scegliere con la propria testa! “
Irma Scrugli, avvertì sin da giovanissima la chiamata spirituale e nel 1930 a 23 anni, intrecciò la sua vita a quella di Don Mottola, condividendo con lui l’ideale di una donazione totalitaria a Dio e agli ultimi. Andava dai poveri dei tuguri per portare una carezza e un aiuto e tendeva le mani ai bambini orfani. Nasce la Casa Della Carità che, dietro la guida carismatica di Don Mottola ed il fervore appassionato della Signorina Irma, richiama tante donne a divenire Oblate del Sacro Cuore. Irma lascia tutto per i poveri ed è per Tropea la piccola, grande Madre Teresa di Calcutta, la splendente Santa Chiara d’Assisi. Con una grande intuizione, capisce che i poveri non sono solo quelli privi di danaro, di vestiti e di casa ma i “piccoli” di cui parla il Vangelo.
“Irma Scrugli“ dichiara la dirigente Lento “presenta dei tratti di grande pregio sociale: l’emancipazione dai pregiudizi e dagli stereotipi che all’epoca soffocavano l’essere donna, la forza di un temperamento battagliero, lo spirito di servizio, l’amore per la comunità, la sensibilità sociale. Un suo grande merito è stato quello di rompere con un sistema di rapporti sociali che nella Tropea del tempo era molto radicato: Irma esce dal suo palazzo, scende sulla strada, si mostra alla gente ed entra in rapporto con le classi deboli e marginali. Un’avventura meravigliosa la Sua, nata dalla passione una figura luminosa, capace di entusiasmare le giovani generazioni verso ideali nobilissimi di cui oggi si avverte più che mai, l’esigenza“.