Lavori lungomare, Pedace: “Flop opere pubbliche”
“Ancora una volta è flop per quanto riguarda il tema delle opere pubbliche in città ed ancora una volta ci si chiede come sia possibile che, un’opportunità finalizzata al decoro ed alla riqualificazione di un pezzo fondamentale di tessuto urbano, si tramuti invece in orrore da ogni angolatura”. È quanto dichiara Enrico Pedace, consigliere comunale dei DemoKratici.
“Perché questo progetto non funziona da punto di vista alcuno? Elenchiamo una serie di errori evidenti e palesi anche per occhi non esperti: restringimento della corsia; per l’esattezza qualora ci fosse un’emergenza, un qualsiasi mezzo di soccorso avrebbe seri problemi se non totale impedimento, a circolare su una corsia preferenziale. Abbiamo avuto modo di constatare, effettuando le opportune misurazioni, che non c’è lo spazio né le distanze di sicurezza per la circolazione di due semplici autovetture, figuriamoci per un mezzo di dimensioni superiori come un’ambulanza.
Completa assenza di un sistema di raccordo e smaltimento delle acque reflue. Come si è potuto constatare nei giorni passati, le acque non hanno modo alcuno di defluire a causa di una serie di errori e mancanze progettuali: assenza di caditoie, griglie di raccolta; mancata pendenza del manto stradale e marciapiedi sovradimensionati (a causa dei quali il nuovo “belvedere” sarà inaccessibile ai portatori di handicap). Mancato raccordo con il progetto antistante (asse di intervento cimitero – irto).
E’ palese che la strada che andrà dal cimitero all’irto avrà dimensioni di gran lunga maggiori rispetto a quelle previste dall’intervento di cui sopra. Si può infatti notare che sulla linea di divisione dei due cantieri si crea un vero e proprio imbuto definito da una sporgenza che crea una barriera al naturale senso di marcia, complicando la situazione già compromessa. Tale situazione sarà accentuata in estate quando il flusso del traffico aumenterà in maniera esponenziale.
Alla luce di tali osservazioni, cercando di non puntualizzare su altri dettagli che meriterebbero di essere ad ogni modo trattati, e visto che si tratta di un intervento che per essere sistemato andrebbe completamente demolito, ci poniamo un semplice quesito: chi pagherà per l’ennesimo errore?”.