Lavoro: azienda ittica smantellata a Vibo, protestano operai
"La società Vibo-sviluppo doveva vigilare sul nostro reintegro ma non l'ha fatto, abbiamo situazioni difficili e chiediamo all'assessore regionale al Lavoro, Carlo Guccione, di assumersi la responsabilità degli impegni presi durante la visita con il governatore Mario Oliverio". E' quanto affermano gli ex lavoratori dell'ex azienda ittica Nostromo di Portosalvo, frazione di Vibo Valentia, non reintegrati nel posto di lavoro dopo l'acquisizione dell'azienda da parte dell'imprenditore Vincenzo Ceravolo che l'ha trasformata con il marchio "Marenostro" impiegando altri 44 dipendenti che però da aprile 2014 non ricevono più la stipendio e sono rimasti senza materia prima (il tonno) da lavorare.
Gli ex lavoratori della Nostromo spiegano quindi che "tutto è rimasto invariato rispetto agli impegni assunti da Guccione ed Oliverio che avevano promesso azioni concrete. Sono stati stanziati - spiegano i dipendenti 150mila euro a testa per il reintegro, ma la societa' Vibo-sviluppo, deputata alla vigilanza, non ha compiuto il suo dovere e siamo rimasti fuori dal lavoro". Scaduta la cassa integrazione, i lavoratori della ex Nostromo chiedono quindi un celere "reintegro nell'azienda o un lavoro dignitoso ed all'assessore Guccione chiediamo un incontro urgente". (AGI)