Vertenza Italcementi: l’On. Nesci scrive al Presidente Napolitano
Il deputato del movimento 5 stelle, Dalila Nesci, salita sul silos dell’Italcementi, assieme ad una delegazione del movimento, dopo aver incontrato la disperazione degli ottanta operai che lottano senza sosta per la garanzia di un lavoro, ha mantenuto la sua promessa. Ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e lo ha fatto senza usare lo slang che appartiene alla politica, ma con parole semplici e dirette, dalle quali si evince tutta l’amarezza , la rabbia e a volte anche l’impotenza che ogni cittadino Vibonese vive, di fronte al logorio che sta inghiottendo un intero territorio, senza che alle parole seguano i fatti.
La fotografia che la parlamentare Nesci fa nel suo racconto a Napolitano, non trascura nessun aspetto, la disoccupazione rappresentata da 80 padri di famiglia che per far sentire la propria voce sfidano il caldo torrido, le notti all’addiaccio in cima ad una torre eretta su Vibo Marina ben 73 anni fa, perché la vertenza Italcementi è solo la punta di un iceberg, fatto di disoccupazione, povertà e malaffare di un’intera provincia, quella vibonese. “La costa sul mare blu - si legge nella lettera - mangiata dall’alluvione e dal disastro dell’immobilismo, dove sviluppo, è diventata la parola magica per incassare finanziamenti, devastare l’ambiente e disoccupare centinaia di persone privandole di libertà e diritti”.
L’on Dalila Nesci, presente anche all’ultimo incontro in Prefettura per discutere della vertenza Italcementi, è decisa a far sentire la sua voce interessando il Governo centrale, affinché “Vibo Valentia- si legge infine - possa uscire dal baratro della disoccupazione, causa di miseria e ndrangheta”.