Vibo Marina: marcia per difendere i posti di lavoro
Rabbia amarezza e delusione. Sono questi i sentimenti che hanno caratterizzato la marcia per difendere il posto di lavoro, organizzata a Vibo Marina dai lavoratori dello stabilimento Italcementi ed Eni. Due colossi dell’industria che per più di mezzo secolo, hanno garantito occupazione e stabilità alle famiglie delle marinate e non solo. Ma oggi purtroppo quel sogno per i lavoratori dell’italcementi è svanito, mentre i lavoratori dell’Eni rimarranno appesi a un filo fino a Dicembre. Termine ultimo, fissato dal sindaco di Vibo Valentia, Nicola D’Agostino, per decidere se Eni potrà rimanere nello stabilimento dove si trova attualmente o leverà le tende. Un’emergenza occupazionale, grave, destabilizzante,per il territorio ma soprattutto per le famiglie, la maggior parte delle quali monoreddito che ancora non sanno quale futuro le aspetterà. E proprio per gridare la loro rabbia, i lavoratori, assieme ai rappresentanti delle sigle sindacali ed alcuni rappresentanti politici del territorio hanno marciato per le vie di Vibo Marina.
Il corteo partito dallo stabilimento Eni, ha raggiunto la sede dell’Italcementi, dove a 90 metri d’altezza, sul silos, continuano a protestare i lavoratori. La marcia si è conclusa nella piazzetta, antistante il lungo mare di Vibo Marina, dove alcuni lavoratori delle due aziende simbolo di questa emergenza hanno espresso la propria delusione nei confronti di una classe politica che a loro dire sta facendo poco per la tutela di questi posti di lavoro.