Vibo: parlano i lavoratori di Italcementi
Face tirate, stanche, provate. Animi tesi. Passare giorno e notte a novanta metri d’altezza, sul Silos dell’Italcementi, mettere a rischio la propria vita, privare le proprie famiglie della presenza di un padre che lotta con le unghie pur di avere lo spiraglio di un lavoro. Ma l’Italcementi, ormai, ha deciso di fare i bagagli e andare via da Vibo Marina. E lo fa dopo aver sfruttato per più di mezzo secolo un territorio che sarebbe potuto essere il fiore all’occhiello per il turismo vibonese. Lo fa lasciando 82 famiglie, senza considerare l’indotto, per strada senza alcuna risorsa
L’unica speranza, l’unico filo a cui aggrapparsi sembra essere la strada della politica che in massa si è recata presso lo stabilimento per interloquire con i lavoratori, disperati e amareggiati. Presenti i rappresentanti delle sigle sindacali, le massime autorità regionali con in testa il presidente Giuseppe Scopelliti, amministratori comunali, rappresentanti istituzionali ed esponenti della politica provinciale. Tutti insieme a fare cerchio, forse troppo tardi, attorno a della gente che nel proprio futuro vede solo un buco nero.