Droga, armi e reperti archeologici: 1 arresto e una denuncia a Cirò Marina
Droga, armi e reperti archeologici: 1 arresto a Cirò Marina
Nei giorni scorsi, gli uomini della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Grosseto, hanno tratto in arresto il 26enne A.M. di Cirò Marina, ritenuto responsabile dei reati di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope. Nel corso del servizio, i militari hanno effettuato una perquisizione domiciliare, al termine della quale sono stati rinvenuti n. 22 reperti di notevole importanza archeologica ed una pistola Beretta, Calibro 6.35, risultati nella disponibilità del 71enne A.M, già imprenditore nel settore movimento terra, genitore del giovane arrestato. I reperti, custoditi all'interno di un armadietto metallico blindato, sono stati sequestrati e concentrati presso il Museo Archeologico di Crotone, ove resteranno a disposizione della locale Procura della Repubblica, per una formale perizia ed una più compiuta repertazione e datazione.
Si tratta, per la precisione, dei seguenti pezzi: 1 lucerna a vernice nera; 1 Oscillum; 5 pesi di telaio tronco-piramidali; 1 orlo Lekythos a vernice nera; 1 testina fittile femminile; 1 ciotola a vernice nera; 1 brocca terracotta acroma con ansa; 1 collo d'anfora con terriccio all'interno; 1 oggetto sferoidale in terracotta, cavo, con fori passanti e n. 6 monete in bronzo.
Da una preliminare stima, da parte di esperti competenti, i reperti in parola risalgono al 4°/5° secolo A.C. e sono considerati di particolare importanza archeologica. Gli stessi potrebbero essere il frutto di scavi clandestini sia in mare che sulla terra ferma o, comunque, provenienti dal mercato illecito di beni di interesse storico-artistico-archeologico.L'arma da fuoco, invece, è stata scoperta nel garage dell'abitazione, all'interno di un armadietto in legno, ben cautelato e protetto. Si presentava avvolta in un panno di stoffa e recava la matricola abrasa, per cui sono in corso ulteriori indagini per accertarne la provenienza.
L'operazione delle Fiamme Gialle crotonesi si è quindi conclusa con la traduzione nel carcere di Crotone del giovane tratto in arresto e con la denuncia a piede libero del padre, che dovrà rispondere dei reati di impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato e di detenzione illegale di arma da fuoco.