Ritardi pagamenti Pubblica amministrazione, M5s: intervenga Ue
"L'Unione europea dovrebbe aprire una procedura di infrazione contro l'Italia per il mancato rispetto della normativa europea che regolamenta i tempi di pagamento dei fornitori da parte delle Pubbliche amministrazioni italiane". Lo hanno chiesto con un'interrogazione alla Commissione europea Piernicola Pedicini e altri quattro portavoce eurodeputati del M5s.
"Questi ritardi - è scritto nell'interrogazione - comportano costi importanti per le aziende creditrici, ed in particolare per le piccole e medie imprese italiane. Nel nostro Paese i tempi medi di pagamento delle strutture sanitarie pubbliche verso i fornitori sono di 172 giorni, con un debito registrato di circa tre miliardi e mezzo di euro. In alcune regioni italiane, quali la Calabria e il Molise, - viene sottolineato dai portavoce del M5s - i tempi medi di pagamento superano addirittura i 600 giorni, come nel caso dell'Azienda ospedaliera Mater Domini di Catanzaro (1459 giorni) o l'Azienda sanitaria regionale di Campobasso (653 giorni).
La Direttiva della Ue 2011/7 fissa il limite di 30 giorni, prorogabile fino a 60 giorni, per il tempo delle transazioni commerciali fra imprese private e pubbliche amministrazioni.
In Italia questa norma non viene rispettata, quindi - hanno concluso Pedicini e gli altri quattro portavoce del M5s - è urgente un intervento da parte della Commissione europea a tutela dei diritti delle imprese fornitrici italiane".