Il Governatore Oliverio: “Riqualificare la sanità”
Il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha incontrato sindaci, amministratori regionali, provinciali e locali, rappresentanti del mondo sindacale, degli ordini professionali, del mondo della scuola, delle categorie sociali e produttive, ma anche tantissimi cittadini della Piana di Sibari. Durante l’incontro-dibattito si è discusso sul momento economico e sociale che vive il territorio, ma anche sulle iniziative assunte e su quelle che dovranno essere assunte per rilanciare un’azione forte, oltre sinergica, fra quanti operano nell’intera fascia jonica cosentina in stretta sintonia con il governo regionale.
Nel corso dei numerosi interventi si sono evidenziati i problemi che affliggono la Sibaritide e che riguardano la sanità, i rifiuti, il lavoro, le trivellazioni a mare, la SS.106, il rilancio dell’agroalimentare, i collegamenti su gomma, su ferro e per mare, gli investimenti infrastrutturali, l’utilizzo delle risorse europee. A tutte le questioni ha risposto puntualmente il presidente Oliverio informando i presenti sulle numerose iniziative già assunte in questo inizio di consiliatura nei diversi settori emergenziali e su quelle già in cantiere che dovranno essere assunte nelle prossime settimane.
“Noi – ha detto Oliverio – ci abbiamo messo la faccia, sapendo che la situazione era e rimane difficile, ma nessuno pensi che ci lasceremo portare a spasso da una burocrazia sorda ed insensibile o da chi non vuole il bene della Calabria e, in questo caso, della Sibaritide, a cui riconosciamo un ruolo importantissimo per la crescita dell’intera regione. In questo senso ognuno dovrà fare la propria parte. Tutti siamo chiamati a rimboccarci le maniche per dare a questa terra e, soprattutto, ai giovani quello di cui per diversi anni sono stati privati.
Per quanto ci riguarda apriremo un confronto con il governo del Paese perché il Mezzogiorno ritorni al centro dell’azione e del dibattito nazionale. Per troppo tempo le nostre incapacità di spesa sono state utilizzate per ricollocare le nostre risorse non spese in altre aree del Paese. E’ tempo che queste risorse siano utilizzate per progetti strategici importanti che pongano al centro il Mezzogiorno come fattore di sviluppo. Gioia Tauro e Sibari possono e devono diventare tasselli importanti di un corridoio che collega il Mezzogiorno all’Europa ed apre il nostro Paese verso il sud del Mediterraneo.
Il nostro no alle trivellazioni a mare e a terra – ha poi aggiunto Oliverio – è netto e assoluto. Così come è assoluto il nostro diniego all’eolico. Il territorio calabrese è saturo e, quindi, non autorizzeremo altri impianti. Spingeremo verso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili. In questo senso dovremo aprire un confronto con Enel. Dico subito, a tal proposito ed a scanso di equivoci, che sono assolutamente contrario all’utilizzo dell’area di Rossano per impianti di termovalorizzazione. Concludo il mio intervento parlando della sanità, la cui condizione disastrosa è sotto gli occhi di tutti ed è figlia di una gestione burocratica e ragionieristica. Rispetto al disastro che è stato determinato da questa visione contabile della gestione della sanità, la risalita non sarà né facile né breve. Con il nuovo commissario alla sanità, Massimo Scura, apriremo subito un tavolo operativo e nel merito delle questioni misureremo le nostre volontà.
Abbiamo bisogno di una riqualificazione dei servizi che parta dal territorio, puntando sulla deospedalizzazione. Territorio, rete ospedaliera e prevenzione dovranno essere i pilastri su cui fonderemo la nuova sanità in Calabria. In merito all’ospedale unico della Sibaritide, abbiamo deciso di aprire il cantiere a breve, entro il 2015, in cui i lavori avranno una durata di due anni e otto mesi. Sarà un polo multispecialistico dotato delle migliori tecnologie e sarà il giusto risarcimento ad una popolazione e ad un territorio che da troppo tempo ne attendono la realizzazione.” Premesse, quelle del governatore della Calabria, condivise dai numerosi cittadini ed amministratori dell’intera Piana di Sibari, i quali si augurano che si possa assistere, prossimamente, ad un radicale cambiamento.