Anno giudiziario tributario, Spagnuolo: ridotti gli arretrati ma manca il personale

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Ottantamila ricorsi ancora pendenti a giugno del 2014. Sempre tanti ma comunque diecimila in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il 2013: in pratica si è ridotto del 12 per cento l’arretrato delle Commissioni tributarie della Calabria.

A comunicarlo è stato il presidente facente funzioni della Commissione regionale, da poco in carica, Mario Spagnuolo, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario che si è svolta stamani nell'Aula Magna della Corte d'Appello del Palazzo di Giustizia "Salvatore Blasco" di Catanzaro, ed a cui ha preso parte anche il presidente del Consiglio della Giustizia tributaria, Mario Cavallaro.

Spagnuolo, nella sua relazione di apertura ha sottolineato come sia un “dato noto che il valore complessivo delle liti fiscali è in assoluto particolarmente rilevante”. I ricorsi pervenuti nel 2014 alle Commissioni provinciali, infatti, riguardano affari per 17 miliardi di euro, mentre quelli davanti alle Commissioni regionali assommano a circa 13 miliardi. “Se a questi si aggiungono i ricorsi pendenti che assommano a 33 miliardi di euro - ha spiegato ancora Spagnuolo - non può non inferirsi la particolare valenza del giudice tributario".

Il presidente ha poi aperto il capitolo relativo alle problematiche sulla carenza d'organico. Nei primi due mesi del 2013 sono stati immessi 82 magistrati, 15 nella commissione regionale e 67 in quelle provinciali. “Purtroppo - ha evidenziato però Spagnuolo - in breve tempo, anche a seguito di numerose cessazioni dal servizio, gli effetti positivi sono stati ridimensionati, soprattutto per la Commissione regionale. E le prossime cessazioni aggraveranno la situazione".

Altro problema evidenziato riguarda il personale di segreteria e la situazione dei locali a disposizione; mentre una nota positiva il presidente la intravede nell'introduzione della posta elettronica certificata che sarà resa ancora più efficace con l'avvento del processo telematico.


TORNANDO AI NUMERI, alla fine del passato mese di giugno, gli appelli pendenti davanti all'organismo regionale erano esattamente 14.728 (2.587 pervenuti nel periodo e 2.694 decisi). Nell'ultimo anno la sede di Catanzaro si è pronunciata su 1.621 appelli dei 1.627 pervenuti con una pendenza residua di 3.790. La sezione staccata di Reggio Calabria ne ha definiti 1.073 su 960 pervenuti, con una pendenza di 10.896.

Per quanto riguarda le Commissioni provinciali, Spagnuolo ha ribadito nella sua relazione di oggi come vi sia stata una elevatissima produttività dei giudici cosentini che hanno deciso su un numero di ricorsi di più del doppio rispetto a quelli pervenuti: sempre al 30 giugno 2014 i giudizi pendenti erano 30.897 contro i 37.100 dell’anno precedente. 4.413 gli appelli pervenuti, 10.616 quelli decisi.

Quanto a Reggio Calabria sono state invece 5.925 le decisioni, 4.389 gli appelli pervenuti: quelli pendenti si sono ridotti dai 19.219 del giugno 2013 ai 17.683 del 2014. 2.339 gli appelli decisi a Catanzaro rispetto ai 1.950, la pendenza passa così da 10.195 a 9.806. A Vibo decisi 1.602 appelli a fronte dei 959 pervenuti, con un calo dell’arretrato che passa da 2.797 a 2.154. Crotone è l’unica provincia in controtendenza rispetto alle altre quattro: 499 le decisioni rispetto alle 832 precedenti e pendenza che 4.505 sale a 4.838.