Acqua:il 48,5% delle famiglie calabresi non si fida di quella del rubinetto
Oltre una famiglia italiana su quattro non si fida a bere l'acqua di rubinetto. Una percentuale ancora molto alta anche se in deciso calo: dal 40,1% del 2002 al 28% del 2014. Il dato è stato diffuso dall'Istat, in occasione della Giornata mondiale dell'acqua istituita dall'Onu, che viene celebrata oggi.
La sfiducia è molto elevata in Sardegna (53,4%), Calabria (48,5%), Sicilia (46,2%) e Toscana (38,3%). La spesa media mensile delle famiglie per l'acquisto di acqua minerale si attesta nel 2013 a 11,42 euro, in calo del 4,5% rispetto al 2012. Ad aumentare notevolmente (+74%) è stata invece la spesa media mensile effettiva delle famiglie per l'acqua nell'abitazione principale, da 12,16 euro del 2008 a 21,18 euro del 2013. Un servizio sul comunque quale il giudizio delle famiglie migliora: la quota di famiglie che lamentano irregolarita' nell'erogazione è diminuita, passando dal 14,7% nel 2002 all'8,6% nel 2014.
Nel 2012, ricorda l'Istat, i gestori dei servizi idrici operanti in Italia sono 3.161: nell'82,8% dei casi si tratta di amministrazioni comunali, negli altri casi di gestori specializzati. Il prelievo nazionale di acqua a uso potabile ammonta a 9,5 miliardi di metri cubi, di cui l'84,8% proviene da acque sotterranee, il 15,1% da acque superficiali e il restante 0,1% da acque marine o salmastre. La quota di carichi inquinanti civili trattati negli impianti di depurazione di tipo secondario o avanzato, rispetto ai carichi inquinanti generati nel territorio, è del 57,6% nel 2012: in leggero aumento rispetto al 2008 (56,5%).
Nel 2014, la Sicilia risulta essere la regione con il maggior numero di agglomerati (riferimenti territoriali relativi ai sistemi di fognatura e trattamento delle acque reflue urbane) sotto procedura di infrazione della normativa in materia di trattamento dei reflui. Sono infatti 175, segue la Calabria con 130.