Calabria: tariffe acqua Sorical sbagliate. L’errore nel ricalcolo in euro
Le tariffe dell’acqua calabrese sono maggiori di quelle che dovrebbero in realtà essere: lo ha sancito una deliberazione della Corte dei conti.
Questa differenza, naturalmente a danno degli utenti, è stata causata da un errore di calcolo nella conversione dalla lira all’euro.
La Regione Calabria, com’è noto, ha siglato una convenzione con la quale assegnava alla Sorical, società a capitale misto, il 13 giugno 2003 gli acquedotti regionali.
All’epoca il prezzo di partenza delle forniture idriche era stato fissato, il 15 dicembre 2000, per un metro cubo pari a 286,04 lire per acque erogate a gravità e a 468,75 lire, per acque erogate per sollevamento e/o potabilizzate. I rispettivi controvalori in euro sono stati fissati, rispettivamente, in 0,15 e 0,25.
In realtà, se si dividono i prezzi in lire per la valutazione di 1936,27, i conti non tornano: i risultati esatti, infatti, sono 0,1477 euro, per l'acqua erogata a gravità invece di 0,15 e di 0.242 euro al metro cubo, invece di 0,25. La quota pagata in più ammonterebbe sui due milioni di euro all'anno.
A tal riguardo, la stessa corte dei conti scrive: «Occorre evidenziare che le predette differenze, sia pure di pochi centesimi rispetto al valore unitario della tariffa, rapportati ai volumi di metri cubi erogati annualmente dalla società Sorical, determinano diversi milioni di euro di maggiore fatturato».
Sulla base di ciò è arrivata i componenti del Comitato per l’acqua pubblica, hanno inviato al premier Mario Monti, al governatore Peppe Scopelliti e al Procuratore regionale della Corte dei conti e al Procuratore generale della Corte d'Appello di Catanzaro una segnalazione.