Acqua, Sorical risponde ai rilievi della Corte dei conti
“Non è Sorical ma la Regione che determina i meccanismi tariffari e stabilisce gli incrementi annuali”. Così la società di gestione delle risorse idriche risponde al contenuto della relazione della Sezione di controllo della Corte dei conti per la Calabria. La società regionale era finita nel mirino a causa della riduzione dei volumi dell’acqua nelle abitazioni, così come è avvenuto a Catanzaro, Crotone, Cirò Marina e Reggio Calabria ed in altri comuni calabresi morosi nei suoi confronti. L'organismo della giustizia contabile, esaminando la gestione dell'intero settore evidenzia la necessità di adottare una nuova legge regionale ''unitaria e organica che aggiorni l'intero sistema''.
La Corte dei Conti di Catanzaro ha chiesto un nuovo intervento normativo in materia di acqua, risale infatti al 1997 l’ultimo intervento normativo, quando venne decisa la ripartizione in ambiti territoriali ottimali (Ato). La Corte dei conti ha licenziato, in adunanza pubblica a Catanzaro, la relazione su "La gestione delle risorse idriche e dei relativi impianti in Calabria". "Non è più rinviabile - ha affermato il relatore Quirino Lorelli - l'adozione di una legge regionale unitaria ed organica che aggiorni l'intero sistema idrico. Così come si rendono necessari la verifica e l'aggiornamento della rete acquedottistica e la razionalizzazione dell'uso dell'acqua attraverso mirati controlli e verifiche". Bocciati senza appello gli Ato e le tariffe applicate da Sorical. La società si è difesa dicendo che non è Sorical ma la Regione che determina i meccanismi tariffari e stabilisce gli incrementi annuali anzi "la tariffa regionale applicata si è tradotta per un consistente numero di anni in un vantaggio per i Comuni calabresi avendo procurato loro una diminuzione rispetto al livello tariffario regionale precedente".