Laratta (Lipu): “No a soppressione Forestale e Polizia Provinciale”

Cosenza Attualità

"All’indomani dell’approvazione da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato, dell’emendamento n.7.501/500, riguardo al DDL n.1577 sulla riforma della pubblica amministrazione, si registra l’ennesimo e critico intervento del dott. Domenico Laratta, coordinatore provinciale di Cosenza del Servizio Nazionale Vigilanza Ambientale-Ittica-Venatoria della L.I.P.U. (Lega Italiana Protezione Uccelli). “Si legge di una riorganizzazione del Corpo Forestale dello Stato ed eventuale assorbimento del medesimo in altre forze di polizia e si legge pure di un riordino dei corpi di polizia provinciale, in linea con l’assetto delle funzioni di cui alla legge 56/2014, escludendo in ogni caso la confluenza in altre forze di polizia, mi chiedo – incalza Laratta – che bisogno c’era di andare a riformare proprio coloro i quali difendono il bene più prezioso che abbiamo: la natura e il già fragile territorio italiano!”.

"Per Laratta non si può andare a intervenire su una forza di polizia specifica e non uguale alle altre, la forestale è un corpo specializzato come del resto lo è anche la polizia provinciale. “In Italia nel 2013 erano attivi quasi 280.000 operatori di polizia, i forestali erano 7.615 unità, e pensare che i poliziotti provinciali, al 2011 erano 2769 unità, fatti i calcoli, tra guardie forestali dello stato e poliziotti provinciali si raggiunge quota 10.000, possibile che la ventottesima parte degli operatori di polizia, sia da riformare perché in Italia ci sono troppe polizie? Non credo che i doppioni siano proprio chi difende la natura?"

"In Italia la quasi totalità dei reati ambientali è accertata proprio da forestale e polizia provinciale, in assenza di questi due corpi, chi accerterebbe i crimini ambientali? Sono convinto, nonostante abbiamo grande stima e rispetto per ogni forza dell’ordine, che non sarà possibile sostituire quanto costruito in quasi 200 anni di storia. Solo la conoscenza accurata del territorio, la professionalità, la competenza e la formazione specifica, in veste dei due corpi menzionati, può fare la differenza”. Nei giorni scorsi si era espresso nettamente contrario a questa riforma, anche il Presidente nazionale di LIPU – BirdLife, Fulvio Mamone Capria, lo stesso presidente qualche mese fa, aveva espresso il pensiero che si poteva fare una seria e utile riforma inglobando nel Corpo Forestale dello Stato, la polizia provinciale e i corpi forestali regionali e delle province autonome; così facendo si sarebbe sviluppato un soggetto forte di polizia ambientale nazionale, capace di accogliere le nuove sfide. Secondo Laratta ci sarebbe anche del paradossale, visto che: “Il CFS è presente in 15 regioni a statuto ordinario, mentre nelle regioni a statuto speciale operano i corpi forestali regionali e quelli provinciali per le province autonome, la riforma in oggetto riguarderebbe solo la forestale dello Stato, che sarebbe smantellata, mentre continuerebbero ad operare, in modo autonomo, gli altri corpi forestali."

"Altro elemento di confusione è dato dalla polizia provinciale. Ancora è poco chiaro il destino e il percorso che il governo vuole intraprendere, ammesso che resti come funzione nelle province svuotate, con quali risorse e con quali compiti continuerà a svolgere la sua fondamentale attività? Una circolare ne aveva congelato l’iter in attesa delle decisioni all’interno del DDL Madia e di fatti in questo momento non è una funzione rimasta alle province né tanto meno da assorbire da parte delle regioni, allora c’era tutta questa fretta e necessità che venisse avocata alle decisioni governative, senza saper ancora il reale destino?"

"Laratta, nel ragionamento in materia, aggiunge: “Gli operatori, quotidianamente, devono affrontare i rischi connessi alla loro difficile opera, in questo clima d’incertezza che verte sul loro futuro e sulla loro professione, in che modo possiamo pretendere che dei professionisti diano pronte risposte ai tanti problemi che vertono sul nostro territorio? Il riferimento è in particolare alla polizia provinciale, che nonostante tutto continua a compiere importanti operazioni di polizia da Nord, a Sud e nelle Isole; sequestri, denunce, arresti, un lavoro che alacremente è condotto con spiccata professionalità. Plaudo per ciò, alle innumerevoli attività che tantissimi corpi di polizia provinciale portano avanti, pare, nel disinteresse generale”. Un’ultima considerazione, viene fatta a proposito di compiti e funzioni esclusivi:”

"La Polizia Provinciale tra gli innumerevoli e variegati compiti, esercita anche quello di polizia faunistica, bene, in Italia, se togliamo la provinciale, non mi risulta che altri esercitino questa specialistica funzione, che si esplica attraverso il controllo della fauna selvatica e sull’impatto che questa può avere sugli interessi economici primari, sulla biodiversità e sull’uomo stesso; interventi di contenimento, cattura o abbattimento di animali problematici, pericolosi o come spesso accade sfuggiti dalla cattività, sono spesso le autorità che si rivolgono alla provinciale che è dotata di personale qualificato e di strumentazione necessaria, adottando ad esempio, la tecnica della telesedazione; rilievo dei sinistri e dei danni prodotti alle coltivazioni agricole, inoltre attività di recupero della fauna ferita o in difficoltà vengono esercitate in modo prioritario proprio dalla provinciale, richiamo che non sapremo a chi rivolgerci in caso di emergenze faunistiche”.

"La vigilanza Lipu non è d’accordo sul fatto che la confluenza della polizia provinciale nella forestale sarebbe stata un’operazione troppo costosa, secondo la Lipu, costerà molto di più cambiare le divise e ripitturare i mezzi dei forestali, molto più logico sarebbe stato spostare circa 2000 uomini della provinciale, tra l’altro già formati. Sarebbe stato come bandire un concorso, nulla più, con la grande differenza che si sarebbero evitati i costi di svolgimento e gestione dello stesso, i costi di successiva formazione e nel compenso si sarebbe avuto un grande corpo nazionale di polizia ambientale che poteva essere il fiore all’occhiello in tutta Europa. La prevenzione - conclude Laratta - dei disastri, che spesso mietono vittime umane e arrecano ingenti danni economici a tutto il sistema Paese, non ha un costo economico misurabile e confrontabile, il lavoro che svolge il corpo forestale e la polizia provinciale, in termini preventivi, non fa mai notizia ma garantisce un notevole risparmio che non si può quantificare proprio perché è ingente".