Il Museo dei Brettii emblematico di “buona pratica” culturale
Il Museo dei Brettii e degli Enotri è stato individuato da parte della Regione Calabria come esempio di “buona pratica” culturale ed il Comune di Cosenza ha partecipato, venerdì scorso, presso la Pinacoteca Civica della Città dello Stretto, al convegno dal titolo “Fare cultura con Creative Europe impresa culturale e sviluppo sostenibile”, promosso dal Comune di Reggio con la Regione Calabria.
L’ Amministrazione bruzia è stata invitata ad intervenire nella sezione “Buone Pratiche”, unico Ente pubblico tra quelli segnalati dalla Regione tra i beneficiari dei fondi POR come esempi emblematici.
Dopo gli interventi dell’assessore alla cultura del Comune di Reggio e dei dirigenti regionali Pasquale Anastasi, Armando Pagliaro e Menotti Lucchetta, la dott.ssa Marilena Cerzoso, direttore del Museo dei Brettii e degli Enotri, ha illustrato le esperienze del Comune di Cosenza nella programmazione delle attività culturali e, in particolare, si è soffermata sul progetto di qualificazione e valorizzazione del Museo dei Brettii e degli Enotri inserito nella programmazione dei fondi regionali 2007-2013.
E' stato spiegato come, sebbene il Comune di Cosenza possedesse un'antichissima collezione archeologica custodita per anni in due stanze inadeguate alla sua importanza, solo dal 2009 il Museo è stato inaugurato nella sua nuova sede del complesso monumentale di S. Agostino con la scarna dotazione del percorso espositivo (sebbene di per sé innovativo) e di una guida breve, frutto di fondi ordinari del Comune di Cosenza.
Rimaneva sottoutilizzato un complesso dalle vaste potenzialità che possedeva tutte le premesse per essere trasformato da un mero contenitore di reperti a polo culturale di primo piano con attività più complesse e qualificanti. Dopo una prima esperienza in occasione dell’allestimento della Mostra “Capolavori d’arte in Calabria” e un successivo intervento col quale il Museo è stato fornito di arredi necessari per l'avvio dei servizi fondamentali (biglietteria, bookshop, caffetteria, laboratori didattici, sala video e sala conferenze), è stato elaborato un nuovo progetto nel 2011.
Con esso si è tentato di colmare i vuoti lasciati dalla progettazione precedente, cercando in parte di ottimizzare la funzionalità della struttura, ma puntando soprattutto sulla promozione, cercando di intercettare, attraverso diverse azioni, più tipologie di pubblico: dalla realizzazione di un sito internet in più lingue che prevede anche un percorso facilitato per portatori di handicap, e la realizzazione di brochure e materiale illustrativo, alla realizzazione di un catalogo completo dei reperti esposti, rivolto alla comunità scientifica, un unicum nell'ambito dei Musei archeologici, anche nazionali, dell'intera Calabria.
I risultati di tutta questa attività progettuale hanno consentito l’inserimento del Museo nell’elenco delle strutture candidabili come nodi della "Rete delle Eccellenze dei beni culturali regionali".
Ciò renderà possibile, nell’ambito dell’Avviso Pubblico per lo sviluppo di Attività imprenditoriali all’interno delle filiere della Valorizzazione del Patrimonio e della produzione culturale, l'esternalizzazione di servizi importanti come le attività didattiche, la gestione della caffetteria e del bookshop e tutta una serie di altri servizi, che altrimenti con le sole forze del personale comunale in dotazione non saremmo riusciti a gestire nella forma e nei numeri che auspichiamo di realizzare.
“Ci inorgoglisce - commenta oggi il Direttore del Settore Cultura Luigi Bilotto- l’individuazione del progetto del Museo dei Brettii e degli Enotri da parte della Regione Calabria come “buona pratica” perchè dimostra la validità della logica lungimirante di una progettazione non fine a se stessa ma che mira a dotare, attraverso i finanziamenti europei, le nostre strutture culturali di servizi qualificati. Dunque, un riconoscimentonon solo al lavoro svolto, ma anche alla capacità di rispondere a tutti gli standard di funzionamento dei musei, creando le basi per una sempre maggiore valorizzazione del patrimonio culturale e di opportunità future anche attraverso una gestione integrata pubblico-privato, in sintonia con i canoni dello sviluppo sostenibile.”