Vallone “snobba” L’Arena e Giletti lo rimbrotta. Sul web si scatena l’ira dei crotonesi
Non l’hanno mandata giù in molti e in tanti si sono scatenati con l’unica arma a loro disposizione: la protesta. Quella che si è innescata nelle scorse ore, subito dopo la mancata presenza del sindaco di Crotone, Peppino Vallone, alla nota trasmissione domenicale di Rai Uno, L’Arena, è una vera e propria rivolta (pacifica, ma non tanto) del web dove il primo cittadino pitagorico, e a dire il vero gran parte del Consiglio comunale, sono stati fatti oggetto di critiche accesissime per quella che è stata definita da alcuni come una “ennesima figuraccia” dell’intera città agli occhi del grande pubblico televisivo nazionale.
Il casus belli che ha dato il via alle critiche, non è stato soltanto l’inchiesta sul numero, considerato “esagerato”, delle commissioni consiliari (1478 in un anno, costate 357 mila euro alla collettività) e che, come riportato nelle grafiche del programma, sono state di gran lunga superiori a quelle di una Siracusa (1201) o della tanto vituperata Agrigento (1133); né tantomeno la vicenda dei lavori sul sito archeologico di Capo Colonna e della sua cementificazione, osteggiata da centinai di cittadini.
Ciò che più d’ogni altro argomento ha infastidito i crotonesi (del web) è stato, in particolare, il rimbrotto che Massimo Giletti ha indirizzato a Vallone per la sua mancata partecipazione alla trasmissione. In particolare, bersaglio del conduttore, il metodo con cui il primo cittadino avrebbe dato forfait e raccontato dallo stesso Giletti: il sindaco pare avesse difatti dato una sua prima disponibilità a presenziare alla trasmissione, poi tramutata nella richiesta di un collegamento esterno. Infine, la presunta mancata risposta alle numerose chiamate telefoniche della produzione di Rai Uno che contava di organizzare la diretta da Crotone.
Da qui, prima il disappunto di Giletti, diffuso senza tanti fronzoli ai milioni di telespettatori domenicali, poi la ridda di messaggi affidati, da cittadini imbufaliti, ai social network (Facebook in prima linea).
“Ogni tanto siamo i primi, sempre nelle cose negative” scrive Vincenzo, seguito da Antonella che rimprovera: “Una figura di m... come quella di oggi non basta? Bisogna ridare dignità alla città e alla politica... prendiamo coscienza”.
Ed ancora, Alessandro: “Con quali parole posso giustificare ad amici non crotonesi la grande figuraccia che il 'nostro sindaco' ha fatto fare alla città di Crotone? Aiutatemi voi... sono in enorme difficoltà!”.
Elio invece fa autocritica chiedendo di non prendersela “con loro (i politici, ndr.) ma con noi. Perché noi cittadini sappiamo bene quello che succede. Ma non facciamo nulla, siamo tutti omertosi”.
E così avanti per centinaia di post che hanno letteralmente invaso profili personali e pagine di Gruppi aperti. Intanto nessun commento da alcuna parte politica. Solo il consigliere Fabrizio Meo, tra l’altro presente anch’egli (mettendoci la faccia) alla trasmissione di Giletti ha preso carta e penna è ha sentito il dovere di spiegare le sue ragioni. Per il resto, il silenzio, quasi che il fatto debba passare in sordina o non meriti prese di posizione.
Allora, e per ora, non resta che affidarci al post umoristico di Giovanni che ha immaginato una improbabile conversazione telefonica, in vernacolo crotonese, tra Giletti e Vallone: “Pront, sugnu Massiminu: c'è Peppino, signò? No ha nesciutu … ha iut a fare ‘na Commissione …”.