“Gettonopoli” al Comune di Crotone, Pm: rinvio a giudizio per 22 ex consiglieri
Falso e truffa in concorso: con questa accusa nel maggio scorso la Procura aveva rimesso 24 avvisi di conclusione delle indagini ad altrettanti consiglieri comunali di Crotone ritenuti “coinvolti” nell’indagine definita “Gettonopoli”.
In due erano usciti dall’inchiesta dopo che ne era stata archiviata la posizione. Arriva oggi, invece, da parte del Pm Gaetano Bono, la richiesta di rinvio a giudizio per gli altri 22.
Si tratta di Domenico Panucci, Michele Marseglia, Pantaleone Megna, Ferruccio Colosimo, Teresa Cortese, Manuela Cimino, Sergio Contarino, Mario Scarriglia, Sergio Iritale, Fabio Lucente, Fabio Antonio Trocino, Giuseppe Candigliota, Nino Corigliano, Vincenzo Camposano, Michela Irene Cortese, Giancarlo Devona, Claudia Scarriglia, Fabrizio Meo, Enrico Pedace, Giuseppe Sorrentino, Michele Ambrosio, Salvatore Friesenda. Quattro di loro sono stati rieletti nell’ultima tornata del 5 giugno scorso: Ambrosio, Cimino, Pedace e Scarriglia.
Gli inquirenti contestano che durante le riunioni delle Commissioni consiliari si sarebbero falsificati i verbali delle sedute per ottenere “indebitamente” il cosiddetto "gettone di presenza". I finanzieri di Crotone, che hanno preseguito le indagini in relazione agli specifici profili di spesa pubblica, hanno analizzato i verbali relativi al 2014. In quell’anno le commissioni sarebbero costate circa 357 mila euro. Sempre secondo gli inquirenti i verbali irregolari riguarderebbero una spesa di oltre 170 mila euro.
Dall’indagine, poi, risulterebbero orari delle sedute giudicati “improbabili”, l’attestazione di presenze formali dei consiglieri allo scopo di raggiungere il numero legale e quindi poter considerare la seduta fra quelle per le quali l’ente ha poi pagato i “i gettoni”. I finanzieri riferiscono di presunte sovrapposizioni di commissioni nelle stesse giornate e orari, e di altre in cui i consiglieri sarebbero stati assenti nonostante fossero segnati come presenti nelle riunioni.