Taglio abusivo di alberi in Sila scoperto dalla polizia provinciale
Gli agenti della Polizia provinciale di Cosenza, in servizio presso il distaccamento di San Giovanni in Fiore, durante un servizio per la prevenzione e repressione dei reati ambientali e, in particolare, riguardanti il demanio fluviale e lacuale, hanno scoperto in Sila un grave taglio abusivo di piante della specie Ontano nero (Alnus glutinosa).
Il personale della Provinciale, coordinato dal Sostituto Commissario Maria Antonietta Pignataro, ha accertato quanto accaduto lungo il fiume Neto, in agro di San Giovanni in Fiore, in un’area di notevole pregio naturalistico poiché insistente in zona sottoposta a vincolo paesistico, a vincolo idrogeologico, ricadente nel Parco Nazionale della Sila e nella Zps (Zona di Protezione Speciale) denominata “Sila Grande”.
Quarantadue piante, tra cui alcune di notevoli dimensioni, erano state già abbattute e interamente trafugate dai luoghi. Tali circostanze, avrebbero prodotto un evidente deterioramento ambientale e della difesa idraulica di tutta l’area, in quanto nei vari punti oggetto dei tagli, erano state create delle interruzioni della continuità del bosco ripariale, tali da alterare visibilmente il bene.
Alla luce di quanto constatato, i poliziotti provinciali hanno proceduto con accuratezza ad i rilievi del caso, informandone la competente Procura della Repubblica di Cosenza, cui è stata trasmessa una dettagliata informativa. I fatti accertati integrerebbero numerose e pesanti ipotesi di reato: furto aggravato ai danni del demanio, danneggiamento aggravato, deturpamento di bellezze naturali, violazione del vincolo paesaggistico e della legge quadro sulle aree protette, tenuto conto del danneggiamento delle specie vegetali del parco della Sila. Gli autori rischiano pene dai tre ai dieci anni di reclusione.
Gli agenti hanno già prontamente avviato un’attività investigativa tesa a identificare i colpevoli; inoltre, la stessa polizia, avendo compiti specifici nel settore ambientale, idraulico e demaniale, è specializzata nella prevenzione e nel contrasto proprio di questo genere di reati a danno del patrimonio naturale.
La Provincia di Cosenza, tra le più vaste d’Italia, possiede un articolato e diffuso sistema di fiumi e torrenti, in gran parte selvaggi; questi corsi d’acqua, già iscritti nell’elenco delle acque pubbliche sono in ogni caso tutelati dalle normative ambientali e paesaggistiche, inoltre, nel demanio fluviale, sempre gestito dalla Provincia, sono vietate una serie di attività e opere che possano comprometterne il delicato equilibrio idraulico, fondamentale per la difesa in caso di piene. Negli anni sono stati individuati numerosissimi autori di reati a danno proprio delle aree demaniali e sequestrata, contestualmente, un’ingente superficie situata lungo i fiumi e i torrenti, spesso occupata abusivamente per opera di privati.