Lavoro: Cisl, “bene sblocco 40 mln, ora Regione rispetti impegni”
Il segretario generale della Cisl Calabria, Paolo Tramonti, e il segretario regionale Giuseppe Lavia affermano, in una nota, che "l'autorizzazione all'utilizzo di 40 milioni di euro, derivanti dalla prima riprogrammazione fondi FSE, per il pagamento degli ammortizzatori in deroga rappresenta un segnale positivo, una boccata di ossigeno per migliaia di famiglie calabresi stremate dalla crisi".
"Con l'invio all'Inps del decreto - spiegano le sigle - si procederà al pagamento delle mensilità residue 2013 e all'erogazione, fino a concorrenza delle risorse, di ulteriori mensilità 2014 per tutti i percettori di mobilità in deroga. Come Cisl chiediamo che la Regione, superando gli ostacoli ancora presenti, mantenga fede all'impegno formalmente assunto di sbloccare il pagamento delle mobilità 2013 non decretate e/o decretate oltre il 30 giugno 2014, per dare risposte a centinaia di lavoratori che vedono negati i loro diritti. Ma soprattutto, così come ha fatto la Cisl nazionale, chiediamo al governo di procedere all'assegnazione delle risorse già disponibili nel decreto sblocca Italia, utilizzando anche le risorse della Legge di Stabilità, per consentire il pagamento dei sussidi".
"In ragione della gravità della situazione in cui versa il tessuto economico e sociale calabrese - continua la Cisl - chiediamo che il Governo assegni subito le risorse necessarie a chiudere il 2014 che la Regione ha stimato, come da richiesta inoltrata al Ministero, in 63 milioni di euro. Alla Regione chiediamo di procedere senza indugio all'apertura del cantiere di un grande piano regionale per il lavoro, che punti su servizi per il lavoro pubblico privati piu' efficienti, sulla riqualificazione professionale dei lavoratori orientata alla occupabilità, su un piano di politiche attive per il reinserimento lavorativo di percettori e inoccupati, anche attraverso il sostegno all'autoimpiego, su interventi sperimentali di accompagnamento e sostegno degli ultra cinquantacinquenni espulsi dai processi produttivi, sullo sblocco di tutti i cantieri e di tutte le risorse comunitarie e nazionali ferme e non impegnate. Ma soprattutto la Cisl - conclude - chiede una nuova strategia di utilizzo delle risorse comunitarie che abbia come indicatore la capacità di creare occupazione stabile".