Intimidazioni. Lanzetta, bene solidarietà ma sindaci hanno bisogno di soluzioni

Calabria Politica
Maria Carmela Lanzetta

"Già da Sindaco e da Ministro ho avuto modo di rappresentare la possibilità-necessità di superare l’ennesima manifestazione di “solidarietà e vicinanza” a seguito di una intimidazione mafiosa, per non ritrovarsi il giorno dopo “ignorati” da altre manifestazioni criminose che oramai si susseguono con ritmo incalzante. “Superarle” non significa non manifestarle, ma trovare il modo di accompagnarle anche con proposte e iniziative che facciano intravedere possibili soluzioni". E' quanto scrive in una nota l'ex ministro Maria Carmela Lanzetta, membro della direzione Nazionale Pd.

"La macchina bruciata del sindaco di Zagarise - continua la nota - è stata preceduta, in pochi giorni, da una bomba ad una farmacia di Lamezia, da due macchine bruciate al responsabile amministrativo del Comune di Badolato, dall’ incendio del gabbiotto con gli attrezzi di lavoro delle ditta che sta operando nell’Istituto Comprensivo Lombardo Radice – Alighieri di Catona. Dalla lettura della Relazione conclusiva redatta dalla “Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle intimidazione nei confronti degli amministratori locali” viene fuori un fenomeno invasivo e sconfortante, da cui si evince che “ non è più pensabile lasciare i sindaci di piccole realtà misurarsi con quelli che sono diventati dei veri e propri potentati”.

"Da Ministro - aggiunge la Lanzetta - stavo percorrendo una strada istituzionale con lo scopo di innescare dei meccanismi di collaborazione con i Comuni in difficoltà, soprattutto nel campo della Legalità e della Semplificazione Amministrativa, cioè quei Comuni che avevano subito condizionamento e infiltrazioni della criminalità. E avevamo iniziato con un protocollo d’intesa con il Comune di Casal di Principe e con altri Comuni, un protocollo con un vasto settore di interventi e azioni, ben più ampio del solo controllo del territorio o della repressione della micro-criminalità, con il coinvolgimento di Formez e Invitalia".

"In particolare - prosegue - Il Ministero Affari Regionali avrebbe favorito l’introduzione di forme di due diligence sulla gestione finanziaria del Comune con un progetto pilota da estendere anche ad altre amministrazioni; individuando, con il coinvolgimento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, soluzioni condivise in tema di infrastrutture con la promozione di iniziative volte a diffondere sul territorio la cultura della legalità e delle istituzioni. Il Formez si sarebbe impegnato a portare avanti azioni di formazione in tema di valorizzazione dei beni patrimoniali, trasparenza e anticorruzione, assistenza tecnica per l’attivazione di tirocini formativi, attraverso progetti da sottoporre alla Regione Campania nell’ambito del programma Garanzia Giovani. Invitalia invece avrebbe promosso l’utilizzo delle agevolazioni per la nuova occupazione e lo sviluppo d’impresa, oltre che per un uso più efficace dei beni confiscati alla criminalità".

L'ex ministro aggiunge inoltre che "Anche il Ministro dell’Interno, audito dalla Commissione, per quanto riguarda i beni confiscati, ha dichiarato che sarebbe necessario, quando si tratta di un piccolo Comune, che l’assegnazione venga fatta direttamente dalle agenzie alle organizzazioni no profit, evitando di esporre il Sindaco o l’amministratore locale, all’influenza o all’intimidazione mafiosa”. Occorre che l’Ente Regione, in primis, si muova in diverse direzioni d’intervento, con lo Stato e non solo, per non lasciare spazi al diffondersi della prepotenza e dell’illegalità, fattori in grado di incidere e paralizzare lo sviluppo culturale, sociale ed economico dei territori in cui attecchiscono. Altrimenti avremo ogni giorno sempre più cittadini sconcertati e sfiduciati, come già hanno dimostrato con una astensione record del 6o%. alle ultime elezioni regionali".