Mozione di Nucera “La Sinistra” in Consiglio Regionale

Calabria Politica

Mozione presentata da Nucera de "La Sinistra" (SEL) in Consiglio regionale in chiusura della lunga sessione del 21 aprile terminata oltre la mezzanotte del 22, e che, approvata, impegna la Regione Calabria per la salvaguardia e il potenziamento sia del servizio ferroviario nello Stretto di Messina, sia della linea che del servizio lungo la fascia ionica.

Questa mozione, elaborata dalla Segreteria regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Calabria in sinergia con Nucera, rappresenta un ulteriore atto concreto da parte di SEL nei confronti del vilipeso diritto alla mobilità dei cittadini calabresi e dell'intero meridione dopo le interrogazioni parlamentari promosse nei mesi scorsi di Celeste Costantino e da altri parlamentari di Sel.

Restiamo fiduciosi sull'operato in merito della Giunta regionale, che già nei suoi primi passi ha dimostrato sensibilità e determinazione nei confronti del trasporto pubblico calabrese con particolare attenzione a quello ferroviario, l'unico in grado di poter avvicinare realmente le popolazioni ed i territori di circa 700km lineari del perimetro regionale.

Questo il testo della mozione di Gianni Nucera.

"In merito alla paventata cessazione del servizio di treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia e il programmato parziale smantellamento di alcuni binari di molte stazioni della linea ferroviaria ionica nel tratto calabrese.

Indirizzo in merito alla paventata cessazione del servizio di treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia e il programmato parziale smantellamento di alcuni binari di molte stazioni della linea ferroviaria ionica nel tratto calabrese. Vista la vasta mobilitazione popolare seguita alla presentazione del “progetto di rifunzionalizzazione” da parte di RFI nell’area dello Stretto di Messina in data 2 febbraio che “contempla” la soppressione di due dei quattro treni intercity a lunga percorrenza per il centro nord Italia;

Visto che un trasporto su mezzi veloci nello Stretto esiste ( e come tale va preservato) per i pendolari che viaggiano tra le due sponde, mentre la cosiddetta “rottura di carico”, confermata anche in Commissione Trasporti alla Camera lo scorso 28 febbraio dal sottosegretario di Stato alle Infrastrutture e Trasporti comporterebbe il traghettamento a piedi sullo Stretto dei passeggeri dei treni a lunga percorrenza;

Vista la necessità, palesata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di arrivare ad una piena condivisione d’intenti con gli Enti territoriali prima di pervenire ad una definitiva ristrutturazione del servizio.

Considerato che interventi finanziari di notevole entità erano stati previsti già con il Decreto Legge n. 159 del 2007 art. 8, comma 4 allo scopo di “potenziare il trasporto marittimo passeggeri nello Stretto di Messina…” e che a riprova dell’interesse in merito all’ammodernamento del servizio volto ad assicurare la continuità territoriale (le navi che trasportano i treni sono considerate a tutti gli effetti prolungamento dei binari) nell’aprile del 2013 era stata consegnata la nave traghetto “Messina”, ammiraglia di Rete Ferroviaria Italiana commissionata ai “Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Cararra” munita di apposita celata “prodiera rovescia” per l’entrata e l’uscita dei treni, acquistata per quasi 49,5 milioni di euro.

Visto che anche per via dell’assenza ingiustificata della Regione Calabria agli ultimi tavoli europei di mobilità con conseguente uscita della Calabria dal Corridoio 1 europeo di mobilità.

Vista la previsione contenuta all’interno del comma 294, art. 1 della legge 190 del 2014 che prevede cospicui sovvenzionamenti “per il traghettamento ferroviario delle merci” che in caso di soppressione del servizio sullo Stretto andrebbero perduti.

Visto il legittimo interesse dell’utenza calabrese in arrivo e in partenza nelle principali stazioni calabresi provenienti dalla o diretti in Sicilia nonché la possibilità di usufruire, per le aziende calabresi, delle economie derivanti da treni merci in transito nel tratto calabrese delle linee ferroviarie della regione.

Visto inoltre, il progetto in corso d’opera da parte di RFI e del Governo nazionale di smantellamento di alcuni binari di molte stazioni della linea ferroviaria ionica anche di recente ammodernamento e velocizzazione.

Visto l’ammontare dei recenti massicci investimenti infrastrutturali con fondi POR nella linea ferroviaria jonica e le dichiarate intenzioni della Giunta regionale di procedere ad ulteriore ammodernamento della stessa linea.

Vista l’assenza di collegamenti diretti tra le principali città della Puglia, la Basilicata la Calabria ionica e il porto di Villa San Giovanni nonostante gli storici scambi tra la Sicilia, la Calabria, la Basilicata e la Puglia e l’insistenza di quasi la metà della popolazione calabrese lungo la fascia ionica.

Vista la teorica eventualità attuale e futura di richiesta da parte di vettori privati, italiani ed esteri, di usufruire dell’infrastruttura ferroviaria comprendente il servizio universale di traghettamento sullo Stretto.

Vista l’inspiegabile totale assenza di collegamenti ferroviari regionali per molte ore al giorno in quasi tutte le linee ferroviarie calabresi che lascia completamente isolate città e capoluoghi impedendo il raggiungimento e la partenza da essi da parte dell’utenza e che tale situazione rende teoricamente giustificabile eventuali tagli alle stazioni gestite da RFI.

Ritenuto che il piano presentato da RFI con l’eliminazione dei treni a lunga percorrenza costituisca in realtà una modifica arbitraria del principio di continuità territoriale “ridotto” al solo e non agevole attraversamento a piedi dello Stretto con i mezzi veloci e, lungi dal creare un sistema efficiente articolato su più livelli complementari e nel segno della sussidiarietà, miri invece a eliminare definitivamente un servizio in cambio di “futuri ammodernamenti” che non hanno al momento alcuna copertura programmatica né finanziaria e che il piano di smantellamento parziale della linea ferroviaria ionica possa configurarsi come presunto danno erariale nonché di illogica penalizzazione per un qualsiasi collegamento ferroviario attuale e futuro anche non da parte del gruppo FS.

Ritenuto che la soppressione dei treni a lunga percorrenza considerati comporterebbe la necessità per la Regione di provvedere autonomamente alla “copertura” delle tratte regionali da questi ultimi precedentemente collegate con ulteriore aggravio per le finanze regionali.

Ritenuto che le proposte presentate da Comitati e sindacati, nonché dalle Ferrovie Calabria se inserite nell’ambito del Contratto di Servizio attualmente in discussione al Parlamento consentirebbero un miglioramento del servizio esistente tramite l’adozione di soluzioni alternative sulle infrastrutture

esistenti.

Impegna il Governo della Regione e per esso l'Assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità ad attivare ogni utile iniziativa allo scopo di garantire che il diritto alla mobilità dei calabresi e dei meridionali non venga ridimensionato attraverso la soppressione del traghettamento dei treni a lunga percorrenza dato che una decisione del genere comporterebbe una concreta ridefinizione del principio di continuità territoriale ad attivare, per le proprie prerogative, ogni iniziativa utile volta a consentire, nell’ambito del contratto di Servizio nazionale di prossima definizione, il mantenimento del servizio universale di traghettamento dei treni a lunga percorrenza in essere insieme ad un miglioramento e potenziamento delle condizioni del trasporto veloce passeggeri inteso come complementare e sussidiario rispetto al primo, in alcun modo sostituivo.

Impegna inoltre, il Governo regionale ad attivare ogni qualsiasi utile iniziativa allo scopo di evitare lo smantellamento, anche solo parziale, della linea ferroviaria ionica che dovrà anzi essere potenziata ed elettrificata e nel frattempo resa pienamente fruibile attraverso una maggiore presenza di corse in orario.

Impegna altresì il Governo regionale a far sì che venga istituito, con fondi propri e in compartecipazione con le altre regioni interessate, o attraverso l’intervento del Governo nazionale un collegamento ferroviario bidirezionale diurno e/o notturno tra Bari/Brindisi (porto collegamenti con la GRECIA) e la Sicilia, comprensivo di traghettamento, instradato via linea ferroviaria ionica e con fermate nelle sue principali stazioni e che potrebbe rendere maggiormente sostenibile il traghettamento ferroviario nello stretto con una finora inedita offerta all’utenza di un bacino territoriale diverso e in aggiunta a quello attuale".