Celebrato ad Amantea il 70° Anniversario della Liberazione
Il tricolore mosso dal vento, ma soprattutto giovani ed anziani accomunati dalla stessa voglia di libertà. Dopo qualche anno di silenzio Amantea ha celebrato nel migliore dei modi l’anniversario della Liberazione, a settant’anni di distanza da quell’annuncio in radio che modificò per sempre il corso della storia.
I membri dell’amministrazione comunale, le autorità militari, i rappresentati del clero, i sindacati, la banda musicale e soprattutto la gente che ha preso parte all’evento, hanno fatto comprendere che è giusto ricordare ciò che è stato, ma soprattutto che è fondamentale trasmettere i valori della Resistenza a quei giovani che fortunatamente non hanno vissuto l’angoscia della guerra e dell’occupazione. Ed è stato questo il messaggio lanciato dal sindaco Monica Sabatino a conclusione del corteo che ha idealmente unito le istituzioni, il dolore ed il ricordo. Dal palazzo municipale si è giunti al quartiere delle “Case Sciollate”: la zona della città distrutta da quello che viene indicato come fuoco amico, ma che nel 1943 ha lasciato una scia indelebile di disperazione e di morte. Qui il cerimoniere Franco Francescano ha ricordato le cause del disastro, ma allo stesso tempo ha detto ai giovani di “inseguire la pace e di rispettare questo luogo”. Da poche settimane è stata sostituita la lapide che ricorda le vittime di quella tragedia e che era stata danneggiata da alcuni vandali. La speranza è che ciò non abbia più a ripetersi.
«Esattamente settant’anni addietro – ha spiegato il delegato ai rapporti con le associazioni Caterina Ciccia che si è fortemente adoperata per il ripristino della celebrazione – l’Italia veniva liberata dagli oppressori. Noi tutti, politici, cittadini, genitori e insegnanti abbiamo il dovere di consolidare questo ricordo. È dunque doveroso festeggiare questa ricorrenza e riflettere. Che sia per tutti una festa di speranza e di libertà».
Subito dopo, sulle note di “Bella Ciao”, il corteo ha raggiunto il parco della Rimembranza dove è stata deposta una corona di alloro in onore di coloro che hanno dato la vita per la libertà. I tanti sorrisi sui volti delle persone presenti testimoniano che quelle compiute all’epoca furono scelte giuste. «È necessario dunque – ha concluso il primo cittadino – difendere il valore di quelle scelte, soprattutto da chi oggi cerca di affermare il contrario».