Prc Vibo, No apertura negozi il 1°Maggio
"Dopo il 25 Aprile del ’45,la festa del 1° Maggio, fu definitivamente ripristinata e da quella data non fu mai più abrogata essendo ritenuta universalmente un vincolo umano, un patto universalmente riconosciuto dal mondo del lavoro. E’ la festa dei lavoratori! Ecco perché è giusto festeggiare ma soprattutto opporsi ad ogni tentativo di snaturarne il suo significato storico, politico e sociale".
E' quanto scrive il Partito della Rifondazione Comunista, Segreteria provinciale Vibo Valentia. Per queste semplici ragioni - aggiungono da Rc - decidere di lasciare aperti gli esercizi commerciali il "1° Maggio rappresenta, al contrario, un imbarbarimento culturale oltre che sociale cui intendiamo opporci con tutte le nostre forze e sollecitiamo tutti i sindaci della provincia a prendere nettamente posizione. E sarebbe ipocrita sostenere che le aperture nei giorni di festa movimentino l’economia".
"Come Partito della Rifondazione Comunista-Federazione di Vibo Valentia - proseuono - riteniamo che la festa del lavoro deve essere la festa anche dei lavoratori del commercio, troppo spesso sfruttati sottopagati e precari. Invitiamo tutte le persone a partecipare alle feste della Liberazione e del Lavoro e a fare lo sciopero dei consumi, evitando di fare la spesa in quei giorni ed a boicottare tutti gli esercizi commerciali aperti. Gli effetti della crisi economica sono devastanti, tutti i settori produttivi cedono, l’utilizzo della cassa integrazione raggiunge proporzioni oltre il livello di guardia, tante sono le aziende fallite e moltissime soffrono grandi problemi di sopravvivenza, migliaia di lavoratori e lavoratrici insieme alle loro famiglie, sono in uno stato di precarietà che in molti casi diventa povertà".
"La data del 1° Maggio - continua la nota di Rifondazione - deve essere dedicata per il lavoro, i diritti, la sicurezza. E’ necessario concretizzare una nuova solidarietà di classe, per far uscire dalla marginalità chi la crisi non l’ha provocata, ed indispensabile per abbattere il terribile muro dell’indifferenza diffusa che alimenta rassegnazione e guerra tra deboli. La nostra provincia ha bisogno di un diverso modello di sviluppo, eco compatibile, che crei occupazione vera, valorizzi le risorse ambientali ed umane di cui disponiamo e, rimetta al centro un rapporto democratico tra uomo e uomo, uomo e natura, uomo e lavoro. Tutto questo passa attraverso il rispetto per il lavoro, i lavoratori ed anche verso la celebrazione del 1° Maggio. Vogliamo dunque sperare che anche a Vibo Valentia, il sindaco abbia un ultimo scatto di dignità e coscienza e corregga la sua discutibile decisione di lasciare aperti i negozi della città".