Presentazione del libro “Il vestito della Sposa”
Sarà presentato a Strongoli il prossimo 2 maggio il libro scritto da Angelina Brasacchio “Il vestito della Sposa”, edito da Edizioni Liberetà, e finalista della XVI edizione del Premio della LiberEtà tenutosi il 18 settembre 2014 a Cattolica (Rimini).
La presentazione del libro che si terrà nel Museo Civico di Strongoli, Corso B. Miraglia, alle ore 16 vedrà gli interventi, oltre all’autrice, del dott. Michele Laurenzano, Sindaco di Strongoli, di Maria Sgrò, assessore comunale, di Nicodemo Iacovino, segretario provinciale SPI, CGIL Crotone; interverranno inoltre il prof. Giovino Iannotta e la prof.ssa Assunta Madera.
L’iniziativa è stata organizzata dall’amministrazione comunale di Strongoli con la Commissione Cultura.
L’autrice definisce “Il vestito della Sposa” la storia “di una donna calabrese scritta da una donna calabrese” e rappresenta un viaggio all’interno dell’universo femminile calabrese raccontato da una donna che di quell’universo è parte.
"Il vestito della sposa" è il titolo di questa godibile e importante opera della scrittrice strongolese, un vestito ricavato dalla stoffa del paracadute di un soldato americano lanciato sulla Sicilia in preparazione dello sbarco alleato del luglio 1943. Da qui lo spunto per un romanzo storico che ripercorre il periodo immediatamente successivo allo sbarco con la conseguente caduta di Mussolini dopo il voto del Gran Consiglio del 25 luglio, la nomina di Badoglio a capo del governo, fino alle lotte per la conquista delle terre incolte e la riforma agraria. Un periodo molto importante della storia della Calabria e del Mezzogiorno, come hanno sottolineato alcuni dei relatori, un periodo nel quale il Sud, che per motivi storico - geografici non può prendere parte alla Resistenza, dà comunque un suo grande contributo alla costruzione democratica, che porterà poi alla nascita della Repubblica, attraverso le lotte contadine organizzate dai sindacati e dai partiti della sinistra. Fu grazie a questa lotta che si innescarono alcuni processi che, per la prima volta nella storia del Sud, avviarono alcune profonde trasformazioni che modificarono in parte i rapporti di forza tra le classi sociali, anche se non mancarono, nemmeno in questa occasione, i gattopardi e se, ancora una volta, le classi dominanti delegarono alla mafia il compito di ostacolare tali processi con la violenza e il terrore. E' il periodo dell'impegno di politici, sindacalisti, intellettuali che si schierarono a fianco dei contadini e dei braccianti meridionali, soprattutto dopo l'eccidio di Melissa, per sostenere le loro giuste rivendicazioni. Questa è una storia in cui amore e amicizia si intrecciano, il vero si mescola al verosimile e conferisce fascino al racconto che è corale, vivace, e nel quale ogni attore agisce secondo la propria condizione sociale e ciascuno a suo modo è protagonista.
Ricordiamo che Angelina Brasacchio, docente di storia e filosofia, è alla sua quarta pubblicazione di libri (“Lo specchio della matrona”; “Volevamo cambiare il mondo passando dal ’68”; “il figlio della vipera”).