Caso Brunetta. Il ministro: “polemichette provinciali”. Si leva il coro di critiche
Parlando a Gubbio ha affermato che senza Campania e Calabria l'Italia sarebbe il primo Paese in Europa. Il ministro Renato Brunetta non ha alcuna intenzione ritornare sui suoi passi e chiedere scusa per la frase "infelice". "Polemichette provinciali" le ha etichettate. Ma intanto si muove il coro di chi queste affermazioni non le ha mandate giù. "Senza dubbio Brunetta dimentica che se il suo partito non avesse utilizzato i fondi FAS per pagare le quote latte del Nord , per finanziare i trasporti del Lego di Garda e i disavanzi delle ferrovie dello stato, per risanare i buchi di bilancio del comune di Roma e Catania e per la copertura finanziaria dell'abolizione dell'Ici , il Meridione avrebbe avuto a disposizione 50 miliardi negli ultimi 2 anni", dichiara Stefano Lo Passo, presidente di Insieme per la Rinascita. Critiche a Brunetta anche dall'opposizione, Pd e Italia dei Valori e La destra. Gianni Pittella, europarlamentare del Pd, chiede al ministro di ritirare quanto detto o di dimettersi. Proteste spontanee anche su Internet e, in particolare, su numerosi gruppi di Facebook che si ispirano al meridionalismo.
Le repliche
Benedetto Proto (Udc), presidente del Consiglio provinciale di Crotone
"E' veramente grave la provenienza di queste dichiarazioni. Allarma in termini che a denunciare l'assenza dello Stato in alcune zone del mezzogiorno d'Italia, tra cui la Calabria, sia un ministro dello Stato stesso. I toni utilizzati da Brunetta, poi, non fanno che rispecchiare il modo assurdo di guidare il Paese e la scarsissima considerazione che questo governo nutre nei confronti dei nostri sofferenti territori. Di certo il grave ritardo accumulato dal Sud e' sicuramente anche causa di una rappresentanza politica che non si e' dimostrata, nel tempo, all'altezza del fondamentale compito assegnatogli. Di certo, comunque, il problema merita analisi e valutazioni piu' articolate e profonde che non si limitino al dileggio omnicomprensivo e punitivo, oltre che superficiale e generalizzante. Il cambiamento di rotta nella scelta della classe dirigente deve partire dalla primaria considerazione che la stessa sia uno dei maggiori deficit di tutti i partiti politici, che ancora manca di criteri adeguati nella scelta dei propri uomini e delle proprie donne. In una regione come la Calabria, infine, che deve affrontare e superare problemi rilevantissimi e che ha l'obbligo di colmare gli innumerevoli ritardi accumulati rispetto al resto d'Italia, e' doveroso affidare il futuro e la speranza del miglioramento, esclusivamente ad amministratori capaci, trasparenti e che abbiano un unico fine, l'interesse collettivo delle comunita' rappresentate".
Nicodemo Oliverio (Pd), capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera
"Un ministro non puo' esprimersi in questo modo. E' una cosa incredibile". "Certe parole offendono la storia e la cultura di milioni di persone, che con la loro intelligenza ed il loro lavoro hanno arricchito l'intero Paese. In quanto a carenza di infrastrutture, mancanza di lavoro, criminalita' organizzata e quant'altro, il ministro Brunetta, che fino a prova contraria e' un ministro della Repubblica italiana e non di una sola parte, farebbe bene a chiedere a se stesso ed ai colleghi di Governo cosa hanno fatto, in diversi anni, oltre a tante parole e molti slogan per il Sud. Poco - conclude l'esponente del Pd - troppo poco, praticamente nulla".
Franco Laratta, parlamentare del Pd.
"Il ministro Brunetta ha detto che senza la Calabria e l'area napoletana l'Italia sarebbe la prima in Europa. Noi crediamo che l'Italia sarebbe la prima nel mondo senza un ministro ignorante e arrogante come Brunetta, che del Sud ignora la storia e la millenaria cultura". Lo afferma il parlamentare del Pd Franco Laratta.
Gianni Pittella, Direzione del Partito democratico.
"Il ministro Brunetta ritiri gli insulti rivolti alla Calabria e alla Campania o si dimetta". "Appena all'indomani dei funerali di un sindaco che ha sacrificato la sua vita per non far inquinare la sua comunita' dalla criminalita' organizzata e dalla speculazione, un ministro della Repubblica si permette di definire due delle piu' popolose regioni del Sud, di cui farebbe volentieri a meno, un cancro sociale, culturale e etico, dove lo Stato non c'e', non c'e' la politica, non c'e' la societa', solo per pubblicizzare il federalismo alla Calderoli si chieda Brunetta che cosa ha fatto e sta facendo invece il suo governo per riportare le istituzioni accanto ai cittadini meridionali che sono le prime vittime del sistema mafioso e clientelare, oltre a far partire l'inceneritore di Acerra e a tagliare i fondi allo sviluppo, alle infrastrutture, alla pubblica amministrazione, ai servizi pubblici, alla scuola, alle forze dell'ordine e alla magistratura. Ora attendiamo fiduciosi una reazione da parte dei governatori oggetto di tanta considerazione, tutti e due di centrodestra, Caldoro e Scopelliti, in difesa della verita' e della dignita' delle regioni che rappresentano" conclude Pittella.