Nasce coordinamento scientifico interdisciplinare per la Città Metropolitana

Reggio Calabria Attualità

Proseguono a ritmo serrato le attività del Comitato Metropolitano “Società, Economia, Conoscenza”. I Laboratori Metropolitani di Partecipazione, attivati dal Comitato, stanno approfondendo le questioni centrali che attengono lo Statuto, anche grazie a un questionario predisposto appositamente. Il processo democratico di condivisione e confronto sta producendo significativi risultati sul piano dei contenuti. Mentre ancora si susseguono i convegni che si limitano a enunciare genericamente i problemi e le opportunità, nei Laboratori si costruisce fattivamente la futura Città Metropolitana, a partire dalla presa di coscienza da parte di cittadini, associazioni, imprese, corpi intermedi, del proprio ruolo all’interno del nuovo soggetto istituzionale.

E’ l’approccio dal basso, ormai diffuso in tutte le realtà più avanzate - antitesi dell’approccio verticistico da molti ancora praticato sia in ambito politico che accademico - che può svolgere un ruolo strategico nella produzione di conoscenza utile ad affrontare le sfide che attendono questo territorio, e divenire un effettivo strumento di supporto alla buona implementazione della fase di programmazione delle politiche. Sono i cittadini che diventano protagonisti, che orientano liberamente le proprie scelte secondo l’etica delle convenienze che la Città Metropolitana può offrire a tutti, senza lasciarsi incantare dalle sirene gattopardesche.

Attività realizzata con spirito di servizio quella del Comitato, che non intende sostituirsi ai decisori politici bensì supportarli: i risultati del processo partecipativo costituiranno una base conoscitiva indispensabile affinché il futuro Statuto tenga conto delle istanze e dei bisogni reali dei territori, a partire dal bisogno di rappresentanza e autonomia, filo conduttore di molti degli interventi fin qui registrati.

E una risposta può venire dall’ipotesi, sulla quale ci si sta confrontando nei Laboratori, di articolazione del territorio metropolitano in 14 aree omogenee, raggruppate in tre macroaree, dotate di proprie funzioni e risorse, da organizzare e gestire in autonomia, nella cornice degli interessi e degli obiettivi generali della Città Metropolitana.

E’ un processo, quello partecipativo attivato dal Comitato attraverso i Laboratori, innovativo e di grande valenza democratica, tanto che Massimo Ripepi, nella qualità di delegato alle Città Metropolitane della Commissione ANCI per le Politiche istituzionali e le riforme, ha avvertito l’esigenza di stabilire con esso un rapporto di sinergia, in vista del processo di ascolto che intende avviare con tutte le amministrazioni comunali dell’attuale provincia.

Ma il passo successivo, dopo la raccolta dal territorio delle indicazioni relative allo Statuto, sarà la costruzione di un percorso di sviluppo, anch’esso condiviso e partecipato, che vedrà nel Piano Strategico il possibile strumento di attuazione. Per questi motivi, il Comitato ha deciso di istituire un Coordinamento Tecnico-Scientifico Interdisciplinare, come momento di sintesi tra le diverse competenze scientifiche disponibili presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e i tanti “saperi esperti”, le competenze tecniche che i partner del Comitato metteranno a servizio della Città Metropolitana.

Le infrastrutture e il welfare, i trasporti e lo sviluppo rurale, le politiche culturali e la pianificazione territoriale, e tanti altri settori accademici concorreranno a fornire adeguato supporto scientifico alle elaborazioni dei Laboratori per il Piano Strategico. Si tratterà anche di fare tesoro dei risultati emersi dal confronto con la comunità scientifica internazionale, promosso in gran parte da questo Comitato Scientifico in occasione del simposio internazionale "New Metropolitan Perspectives. The integrated approach of Urban sustainable development through the implementation of Horizon/Europe 2020" (ISTH2020) che, nel maggio 2014, ha visto a Reggio Calabria il coinvolgimento di 25 università di 15 paesi diversi e oltre 200 studiosi provenienti da tutto il mondo ed è stata l’occasione per validare scientificamente il percorso oggi seguito dalle parti sociali.