La denuncia di Vitalba e Sette Soli, a Capocolonna anche un ripetitore telefonico
"L’assalto al parco archeologico di Capo Colonna sembra non volersi arrestare. Gli attacchi, anzi, si moltiplicano, e giungono ormai da tutti i lati. Mentre faticosamente si tenta di superare la (recentissima) infelice stagione della cementificazione del piazzale del foro romano e della incongrua copertura in acciaio delle terme, da giovedì 7 maggio si è materializzato improvvisamente, nel cuore dell’area di visita, un ulteriore elemento di disturbo, impattante e superfluo". E' quanto segnalano E' quanto segnalano Linda Monte e Margherita Corrado, referenti delle associazioni Gettini di vitalba e Sette Soli.
"Un ripetitore - continua la segnalazione - di dubbia natura – forse telefonico: un ponte radio Umts per i telefoni cellulari di ultima generazione –, con relativa centralina, alto più metri e sormontato da due parabole, è stato installato sul terrazzo sommitale della Villa Berlingieri (chiamata da ultimo Casa Pasquale): l’ampia residenza nobiliare che, sorta negli anni Sessanta del Settecento subito a Sud della Torre Nao, è stata acquistata in anni recenti dalla Provincia di Crotone per poi procedere al restauro. Nell’immobile recuperato dovrebbero trovare spazio più realtà, compreso un “centro direzionale” della Soprintendenza Archeologica, ma non si sa quando i lavori, interrotti da tempo per mancanza di fondi, potranno riprendere".
"Nel frattempo, però, qualcuno approfitta della ‘disponibilità’ dell’edificio per assecondare, si può supporre dietro compenso, le esigenze di un gestore telefonico o di altra società con fini di lucro". Le associazioni chiedono "poiché il fatto avviene all’interno di un parco archeologico, dunque sotto la responsabilità del Segretariato Regionale Beni Culturali e paesaggistici Calabria, se abbia essa stessa autorizzato l’installazione e, in caso contrario, se ne sia stata messa al corrente preventivamente dagli altri soggetti che in diversa misura hanno titolo per agire nell’area (Provincia, Comune, Area Marina Protetta ecc.). A chiunque fra questi sia ascrivibile l’iniziativa, facciamo presente che questa costituisce un pericoloso precedente: poiché nel parco coesistono edifici di proprietà pubblica e privata, come si potrà impedire ai privati, in futuro, di assumere iniziative analoghe?".
Chiedono, altresì, che "questa amministrazione riconsideri la compatibilità del ripetitore con l’immobile storico che oggi lo accoglie, nonché con il parco archeologico nel suo insieme, già punteggiato di pali per utenze aeree private e pali per illuminazione unita alla videosorveglianza, rispetto ai quali esso risulta più impattante perché altera (sia da terra sia dal mare) lo skyline consolidato, o effettui detta valutazione per la prima volta se fin qui ne è rimasta all’oscuro. È infatti superfluo ricordare, ma le recenti vicissitudini ci impongono di farlo, quanto l’introduzione di ogni e qualsiasi elemento nuovo in un paesaggio storicizzato della delicatezza e unicità del promontorio di Capo Colonna costituisca un affronto, un insulto all’integrità del sito, valore assoluto da anteporre ad ogni altra considerazione ed esigenza".
Chiedono, infine, "rispetto, attenzione e competenza in ogni approccio a questo un luogo straordinario, patrimonio del Paese, della cultura occidentale e dell’umanità intera a prescindere da qualsiasi riconoscimento ufficiale".