Il presidente di Zero Waste Europe a Reggio Calabria

Reggio Calabria Attualità
rossano.jpg
Rossano Ercolini

Sabato 9 Maggio 2015 la nostra città ha ricevuto una visita del tutto speciale. Invitato dall’associazione Rifiuti Zero Reggio Calabria, sebbene due giorni dopo avesse un importante impegno a Bruxelles, Rossano Ercolini ha incontrato la nostra cittadinanza in due momenti particolarmente intensi. Il primo incontro, realizzato in collaborazione con Zero Waste Italy e grazie all’amministrazione comunale che ha messo a disposizione la sala, si è svolto dalle 9.30 alle 11.30 con oltre 200 studenti provenienti da scuole primarie e secondarie (di primo e secondo grado) nell’Auditorium Versace del CEDIR; il secondo incontro, aperto all’intera cittadinanza, si è svolto dalle ore 18.30 alle 20.30 nella sala Giuditta Levato del Consiglio Regionale della Calabria. Nella sala Versace, in attesa del suo arrivo da Vibo Valentia, era palpabile la curiosità degli studenti di poter conoscere dal vivo questo straordinario maestro di scuola elementare, che non solo aveva vinto il Goldman Environmental Prize (il Premio Nobel dell’ecologia), ma che aveva ricevuto anche l’inaspettato plauso del presidente degli U.S.A. Barack Obama in un incontro alla Casa Bianca con i vincitori di tale premio: “È grazie a persone come voi che possiamo oggi sperare di sconfiggere la crisi ambientale planetaria che tanto ci preoccupa”.

Nonostante l’eterogeneità degli studenti, Rossano Ercolini è riuscito subito a catturare l’attenzione dei suoi uditori, con la passione di autentico maestro e con un’abilità comunicativa che ricordavano quelle di Alberto Manzi (suo famoso collega della generazione passata) e di Roberto Benigni (con il suo tipico accento toscano e la sua vivace gestualità).

E così, argomenti complessi e delicati relativi ai rifiuti sono mirabilmente divenuti accessibili anche a bambini di scuola elementare, certamente semplificati, ma mai banalizzati. Ercolini denuncia subito lo stile di vita consumistico usa e getta – che per continuare a questo ritmo, necessiterebbe di ricavare risorse da quattro pianeti come la terra. Ma di pianeta terra ne abbiamo solo uno e dobbiamo trattarlo bene e non come se fosse una pattumiera. Presenta agli studenti un esempio molto concreto, quello delle isole di plastica galleggianti negli oceani. Una di queste si trova di fronte alla California, conseguenza di un mulinello generato dall’incontro di correnti calde provenienti dal Messico e correnti fredde provenienti dall’Alaska. Tale vortice finisce per micronizzare la plastica, che diventa come una zuppa galleggiante, scambiata dai pesci piccoli per plancton. Da pesce piccolo a pesce grosso, la plastica entra così nella catena alimentare, per diventare, infine, il nostro stesso cibo.

Insomma, dobbiamo imparare a prenderci cura della natura, come fosse il nostro giardino di casa. Quindi l’abile maestro attira l’attenzione degli alunni mettendo sul tavolo un sacco nero pieno di rifiuti. Man mano che estrae da esso i diversi tipi di materiale, coinvolge i ragazzi nell’attività di differenziazione per mucchietti omogenei (plastica, carta e cartone, umido organico, vetro, lattine). Poi chiede loro: “Ciò che vedete sono scarti o rifiuti, materiali o spazzatura? Tutto dipende dalle nostre mani, se li separiamo diventano materiali preziosi per ricreare cose nuove, se invece li mescoliamo diventano rifiuti. E così ognuno di noi può fare la differenza con le sue mani, se fa la differenziata!”.

Rimane, tuttavia, quella che Ercolini chiama “la sporca dozzina” di prodotti che rimangono sullo stomaco del sistema di digestione dei rifiuti (non riciclabili e non compostabili), per esempio i rasoi usa e getta, le cicche di sigaretta, le figurine, i Compact Disk… Qui si tratta di un errore di progettazione: bisogna che le industrie siano rese responsabili dell’intero ciclo dei prodotti immessi nel mercato, a partire da una loro riprogettazione in modo sostenibile. Terminata la relazione, i ragazzi hanno fatto diverse e interessanti domande all’insolito maestro, anche di carattere personale, manifestando con esse grande vivacità e intelligenza. Tali domande hanno permesso ad Ercolini di approfondire ulteriormente la tematica per poi concludere rivelandoci anche qualcosa del suo stato d’animo: nonostante gli innumerevoli impegni collegati al progetto Rifiuti Zero, il suo più grande desiderio resta quello di continuare a fare il maestro. E, in realtà, questa storia straordinaria è scaturita proprio dalla sua preoccupazione di maestro elementare in un piccolo comune della Toscana, quando è venuto a conoscenza che volevano costruire un inceneritore a pochi chilometri dalla sua scuola: egli ben sapeva, infatti, che gli effetti della diossina e delle nanoparticelle da esso prodotti sarebbero stati nefasti per la salute dei suoi piccoli allievi.… Dopo gli interventi dell’assessore all’ambiente Antonino Zimbalatti, per il Comune di RC, di Luciano Praticò per l’AVR (ditta incaricata dello smaltimento dei RSU) e di Angela Gargano per Rifiuti Zero RC, i nostri intraprendenti ragazzi hanno calorosamente intrattenuto il Maestro Ercolini, chiedendogli autografi, fotografie e selfie per circa 30 minuti.

L’incontro pomeridiano nella sala Giuditta Levato, occasionato dalla presentazione del libro di Rossano Ercolini “Non bruciamo il futuro” (Ed. Garzanti 2014), aveva per tema: “La strategia Rifiuti Zero, dai primi passi fino alla piena attuazione”. Il giornalista Giorgio Gatto Costantino, moderatore dell’incontro, prendendo atto di come l’inversione di tendenza nella gestione dei rifiuti sia già avvenuta nella nostra città, ha voluto ringraziare pubblicamente la nostra associazione, per essere intervenuti proprio nel momento di massima crisi. Quindi ha dato la parola a Rossano Ercolini. Egli, dopo aver presentato, da un lato, gli inquietanti scenari ecologici che si profilano all’orizzonte, causati dall’attuale modello di sviluppo non sostenibile e, dall’altro, le incoraggianti iniziative alternative, ha approfondito soprattutto due aspetti della questione dei rifiuti: quello economico e quello sociopolitico, dimostrando come essi siano strettamente interconnessi anche con quello ambientale.

Le stesse istituzione europee ai massimi livelli, infatti, hanno riconosciuto che l’Europa potrà uscire dalla crisi solo promuovendo una moderna industria del riciclo, tanto e vero che nel 2012 il parlamento europeo ha approvato nuovi driver che prevedono la messa al bando di incenerimento e discariche per tutti i materiali riciclabili e compostabili, entro il 2020. E questo almeno per due ragioni: il riciclo permette di recuperare materie prime di cui abbiamo sempre più drammaticamente bisogno (per esempio, i 17 materiali fondamentali, le “terre rare”, per l’odierna tecnologia, estraibili da cellulari, personal computer e quant’altro) che, altrimenti, dovremmo comprare a caro prezzo dai mercati esteri; la promozione di un’industria del riciclo può creare notevoli opportunità per le imprese, generando centinaia di migliaia di posti di lavoro come indotto diretto, a cui vanno aggiunti molti altri come indotto indiretto. Detto in poche parole: il cassonetto va considerato alla stregua di una “miniera urbana”! Per quanto riguarda l’aspetto sociopolitico, Ercolini, alla luce della sua esperienza, si è dichiarato pienamente convinto che la politica, se vuole rispondere alla sua autentica missione, deve recuperare il rapporto diretto con i cittadini. Con la collaborazione di tutti, infatti, si può realizzare molto di più di quanto ci si aspetterebbe. È necessaria, però, l’umiltà di mettersi alla pari con gli altri ed ascoltare. Solo una politica che sa decidere insieme a (e non senza, o peggio contro, i cittadini) è in grado di risolvere davvero i problemi di un territorio in modo duraturo. Solo così, vincono tutti, e non una parte contro l’altra, vince l’intera comunità ed in particolare vincono le nuove generazioni. E qui Ercolini fa un incoraggiante riferimento alla nostra realtà locale.

Nonostante il dato preoccupante della mancanza di impianti adatti per chiudere il ciclo dei rifiuti, in particolare quelli di compostaggio aerobico e/o anaerobico, a Reggio Calabria si sta creando un quadro ottimale costituito dall’alleanza tra cittadini e i decisori politici, che lascia ben sperare. Quest’alleanza è stata visivamente rappresentata durante l’incontro anche dalla presenza dell’assessore Zimbalatti, di membri appartenenti a varie associazioni e all’AVR e da cittadini di diversa provenienza, che si sono confrontati in modo sereno e costruttivo su come si sta attuando la raccolta differenziata nella nostra città, tra difficoltà e obiettivi da raggiungere. A conti fatti, l’obiettivo minimale per quest’anno del 35% di differenziata (che ha già creato 35 nuovi posti di lavoro e ne potrebbe produrre altri 50 – 80) permetterebbe di non far aumentare la pressione fiscale sui rifiuti, nonostante l’aumento notevole fatto dalla Regione Calabria della quota per il conferimento in discarica al 170%. E questo è già un buon risultato, considerando da dove siamo partiti! Tuttavia – ha osservato l’assessore Zimbalatti – tali risultati non devono portarci ad essere soddisfatti, bensì spronarci a fare di più. La venuta di Rossano Ercolini nella nostra città, che ci ha insegnato ad agire localmente, ma pensando globalmente, è stato per tutti noi un forte incoraggiamento su questa linea.