Test Invalsi boicottati al Cosentino di Rende

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Oggi, 12 maggio, le classi seconde dell'Ite V Cosentino di Rende non entreranno a scuola per impedire la somministrazione dei test boicottando così le prove ministeriali dell'Invalsi.

"Le motivazione che hanno causato l'agitazione studentesca sono molteplici - si legge in una nota di Andrea Chiappetta, rappresentante d'istituto e presidente del Cisc - Forma di protesta contro il Ddl sulla buona scuola; boicottando i test facciamo capire che la scuola appartiene agli studenti e che è stata avviata una vera e propria lotta estrema contro il sistema statale che vuole rende le scuole pubbliche aziende private. Le prove invalsi sono escludenti, antidemocratiche, costose e scientificamente non valide; ogni hanno vengono spesi 12 mln di euro per finanziare i test invalsi, mentre si continua a tagliare sull'istruzione e i fondi del Fis diminuiscono".

"Le prove invalsi - prosegue Chiappetta - portano al centro della scuola un tipo di didattica nozionistica, contro la quale ci battiamo da anni. Non vogliamo essere schedati, ma valutati! Questi "quiz" sminuiscono lo studente e le sue capacità; hanno il compito di dividere la scuola pubblica in gradi qualitativi, loro lo chiamano merito, ma è classismo, poiché il Miur andrà a colpire le situazioni di disagio con ulteriori tagli. La valutazione è un’altra cosa. Secondo noi studenti non può esistere una valutazione del sistema se non basata sulla dialettica costante tra valutazione esterna, promossa da un ente realmente esterno e indipendente dal Miur, ed autovalutazione del sistema promossa da chi la scuola la vive ogni giorno".

"La pedagogia italiana - conclude il rappresentante d'istituto - oggi parla di valutazione narrativa. Pensiamo che questa idea sia il modello di valutazione più giusto. Una valutazione come un percorso che si costruisce e che è composto da: valutazione del docente verso lo studente, autovalutazione dello studente, valutazione dello studente verso il docente".