Lotterie e gioco d’azzardo, falso mito dei poveri
Anche se per principio Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha sempre puntualizzato la contrarietà verso il gioco d’azzardo di Stato e l’incentivazione di lotterie, “Gratta & Vinci”, e di qualunque misura che inviti il cittadino all’indebitamento, specie dietro al falso mito della “Fortuna”, la notizia che riportiamo ha dell’incredibile se si pensa che una ricerca condotta dalla rivista The Atlantic, ha rivelato che negli USA sono stati spesi, prevalentemente dai più poveri, 70,1 miliardi di dollari in lotterie, gratta e vinci e ogni tipo di gioco, assolutamente legale.
La speranza di dare una svolta alla propria vita ma soprattutto la disperazione per quella che si vive inducono milioni di americani a spendere una fortuna in lotterie per tentare di vincerla.
Ciò anche se negli Usa il sistema prevede che il 40% delle somme ottenute vendendo i biglietti vada allo Stato e ogni vittoria superiore ai 600 dollari è tassata al 45%. In generale negli Usa si spende più in lotterie che in tutte le principali forme di intrattenimento, come sport, libri, giochi, film e musica: queste voci nel loro complesso si fermano a quota 63 miliardi di dollari. Anche in Italia è stato introdotto un balzello dalla Manovra bis dall’ultimo governo Berlusconi entrato in vigore dal 1 gennaio 2012. Secondo quanto contenuto nell'articolo della suddetta manovra, lo Stato trattiene il 6% delle vincite superiori ai 500 euro di Superenalotto, lotterie istantanee tipo i Gratta e Vinci e per le videolotteries. È da ricordare che la stessa percentuale è già prevista per il gioco del Lotto e il 10&Lotto.