Il futuro delle città metropolitane. Studiosi nazionali a confronto
Dell’importanza delle città metropolitane, delle opportunità offerte, ma anche della discutibilità di certe scelte fatte con la legge 56/2014 si è detto tanto, non sembra produttivo tornarci ancora.
La legge 56/2014, però, attribuisce alle città metropolitane compiti specifici tra i quali la cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano; la medesima legge attribuisce anche una serie di funzioni, tra le quali è il caso di sottolineare: adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano; pianificazione territoriale generale.
E’ rispetto a tali funzioni che l’economia urbana, le discipline urbanistiche, la cultura della valutazione sono chiamate a interrogarsi: occorre un ripensamento in termini di approccio culturale, elaborazioni metodologiche e strumenti operativi?
Il tema è: come le città metropolitane possono organizzarsi per migliorare la propria efficacia ed efficienza e svolgere il necessario ruolo di accompagnamento e di promozione dello sviluppo locale? Quale contributo possono dare al tema queste discipline? Quali innovazioni è necessario introdurre per raggiungere l’obiettivo?
Per avviare un confronto su tali tematiche si riuniscono a Reggio Calabria i principali esponenti delle discipline coinvolte: venerdì 22 maggio, alle 9,30, presso l’aula magna di architettura si terrà il seminario “Roberto Camagni, Michelangelo Russo, Stefano Stanghellini: il futuro delle città metropolitane”, organizzato dal Laboratorio di valutazioni economico-estimative LaborEst del Dipartimento PAU.
I tre illustri docenti rappresentano l’AISRE – Associazione Italiana Scienze Regionali (Camagni), la SIU – Società Italiana degli Urbanisti (Russo) e la SIEV – Società Italiana di Estimo e Vautazione (Stanghellini); si confronteranno con alcuni docenti dell’Università Mediterranea sulle questioni che animano la frontiera del dibattito scientifico nazionale in materia di città metropolitane.