Crosia, domani al Palateatro “La Gatta Cenerentola”

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Il progresso e lo sviluppo di un territorio passano soprattutto dalla valorizzazione della cultura, patrimonio essenziale per la formazione e la crescita dei giovani. Il teatro è cultura. È la trasmissione delle emozioni attraverso l’arte dell’espressione. Il Consigliere con delega al Centro storico, turismo e spettacolo, Francesco Russo, a nome dell’intera Amministrazione Comunale, esprime soddisfazione per la nascita del “Gruppo Teatrale Crosia Centro”, che la prossima Domenica 24 Maggio 2015 porterà in scena la commedia in tre atti “La Gatta Cenerentola”, ed invita la cittadinanza a partecipare. Lo spettacolo gratuito, patrocinato dall’Amministrazione Comunale, si terrà presso il Palateatro di Mirto – Crosia, a partire dalle ore 18.00.

“Il ruolo di un buon Amministratore – dichiara il Consigliere Russo - è certamente quello di sostenere e favorire ogni esperimento culturale e associazionistico che certamente favorisce un percorso di crescita e sviluppo a 360 gradi. La nascita di nuovi gruppi e associazioni culturali e teatrali – continua - non solo va ad arricchire il panorama intellettuale cittadino, ma offre maggiori stimoli e orizzonti istruttivi e sociali. Condividere le diverse esperienze della commedia popolare meridionale, comica e allo stesso tempo ricca di contenuti, è un’esperienza che certamente amplia i panorami del grande percorso del sapere e che, attraverso la sua semplicità – conclude Russo - riesce a raggiungere e coinvolgere un target sicuramente più ampio e diversificato”.

Domani, domenica 24 Maggio 2015, a partire dalle 18.00, i giovani del neonato “Gruppo Teatrale Crosia Centro” porteranno in scena, presso il Palateatro di Mirto-Crosia, la commedia musicale in tre atti “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone, rivisitata dal professore Fedele Sapia e rappresentata dal gruppo teatrale del Centro storico. La gatta Cenerentola, è un'opera teatrale in tre atti, scritta e musicata da Roberto De Simone nel 1976. Il lavoro si ispira alla fiaba omonima contenuta ne “Lo Cunto de li Cunti” di Giambattista Basile, mescolando quest'ultima con altre versioni, scritte e orali, della stessa fiaba.