A Rende convegno dal titolo "#NativiDigitali
Nei giorni scorsi presso la sala consiliare della Città di Rende si è svolto il convegno dal titolo "#NativiDigitali, come spiegare le vele nel mare del web", promosso dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Cosenza - Commissione Diritto di Famiglia -, dalla Camera Minorile "Giuseppe Mazzotta" di Cosenza e dall'Istituto comprensivo "Giovanni Falcone" Quattromiglia di Rende con il patrocinio del Comune di Rende, assessorato alla pubblica istruzione.
"Alto - si legge in una nota a firma dell'assessore alla P. I., Ida Bozzo - è stato l’interesse dei presenti, soprattutto quello degli studenti , veri protagonisti della Kermesse. Proprio a loro e per loro era pensato l’incontro, un mezzo per consapevolizzare le giovani generazioni, vittime e allo stesso tempo fruitori della mediaticità.
Al dibattito aperto, moderato dall'avvocato Ilaria Summa con la collaborazione dell'avvocato Aurora Arnone, membri del Direttivo Camera Minorile "G. Mazzotta" di Cosenza, hanno preso parte la Prof.Franca Lucia Perri, Dirigente dell'Istituto comprensivo "G. Falcone" Quattromiglia di Rende, l'avvocato Rossana Caruso Commissione Diritto di Famiglia del Consiglio dell'Ordine Avvocati di Cosenza, Angela Costabile docente di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Universitàdella Calabria, Monica Capizzano Docente Crimini Informatici presso la CIELS di Gorizia e l'Architetto Ida Bozzo che ha fatto gli onori di casa nella sua veste di Assessore Alla Pubblica Istruzione del Comune di Rende.
"Il tema del dibatito è molto attuale e riguarda da vicino non solo gli adolescenti ma anche i genitori, osservatori a volte silenti di una societàche si trasforma troppo in fretta - esordisce Ida BOZZO, Assessore Alla Pubblica Istruzione del Comune Rende - I nostri ragazzi sono figli di un tempo diverso, dell'era digitalizzata.Sin da piccolissimi vengono sottoposti a continui stimoli da parte dei vari strumenti mediatici , spesso ciò accade senza che ce ne rendiamo del tutto conto. Per questo ritengo appuntamenti del genere particolarmente importanti.Sono proprio i nostri ragazzi nativi digitali, quella generazione per la quale è assolutamente naturale scandire la propria vita a ritmo di gigabyte mettendo in difficoltà i genitori nati invece nell'era all'evo del moderno.
In particolare secondo una recente ricerca IPSOS per Save the Children, il 39% dei minori si è iscritto a Facebook a 12 anni, il 32% ha dichiarato di averne 18.
Analizzando il mondo degli SmartPhone poi vediamo come la società sia divisa in due emisferi, quello degli onliner e quello degli offliner, due facce della stessa medaglia che racconta la generazione dei (#NativiDigitali).
I perennemente connessi sono giovanissimi, agevolati dagli SmartPhone, usano WhatsApp (59%) e Instagram (36%), conoscono abbastanza bene le regole che governano la privacy nella Rete (51%), ma non se ne preoccupano più di tanto (57%).
Vivono relazioni "virtuali" nei gruppi di conversazione sulle applicazioni di messaggistica dei loro SmartPhone, spesso anche con persone che non conoscono direttamente (41%): uno su quattro (24%) invia messaggi, video o foto con riferimenti sessuali a gruppi dove non conosce tutti i partecipanti e uno su tre (33%) si dà appuntamento con qualcuno conosciuto solo attraverso questi gruppi.
Tra i cosiddetti "disconnessi", secondo un'elaborazione dei dati fatta dall'ISTAT specifica sui i minori - prosegue l'assessore - ci sono tantissimi ragazzi tra quelli che non hanno accesso ad altre opportunità educative e culturali: sono circa 269.000 quelli che, oltre a non collegarsi ad Internet, non hanno mai letto un libro nell'ultimo anno, mentre circa 187.000 di loro non sono mai stati al cinema sempre durante l’arco dell’ultimo anno.
Sempre secondo l'ISTAT la presenza di adolescenti disconnessi è maggiore nelle famiglie che dichiarano di vivere in condizioni economiche "assolutamente insufficienti" (22,7%) o con "risorse scarse" (14,2%), mentre è estremamente ridotta in quelle che dichiarano di vivere in condizioni economiche "ottime o adeguate" (6,5%).
Disconnessi da Internet, ma anche da altre opportunità educative e culturali, che li allontanano ancora di più dai loro coetanei.
I nuovi media - evidenzia l'Assessore della Cittadina Rendese - rappresentano una grande opportunità per i nostri ragazzi, per la loro crescita personale e formativa.
L'accesso a queste tecnologie è un diritto che dovrebbe essere garantito a tutti i ragazzi, così come un'adeguata formazione nell'utilizzo di questi strumenti e la sicurezza di potersi muovere in un ambiente digitale che non nasconda rischi o pericoli.
Il rischio è quello di trovarci di fronte a dei "nuovi analfabeti",dunque è fondamentale garantire ai nostri adolescenti il diritto all'accesso, alla formazione e alla sicurezza di queste tecnologie e le Istituzioni ,le famiglie e la scuola devono essere consapevoli di questa responsabilità. All'assenza di opportunità di accedere alla Rete si somma spesso anche la mancanza di altre opportunità culturali, ciò crea di fatto una barriera insormontabile allo sviluppo delle potenzialità e dei talenti di questi ragazzi, pregiudicandone il futuro.
Come Assessore alla Pubblica Istruzione ho intenzione di promuove un uso consapevole di Internet e dei nuovi media, coinvolgendo gli istituti scolastici e le famiglie" - conclude l’architetto Ida Bozzo.