Perna (Giovani IdM): “Sanità al collasso”
“La sanità cosentina è al collasso: l'ospedale civile dell'Annunziata ha tutta l'aria di un paziente in rianimazione. In sala d'attesa ci sono i cittadini, inermi, impotenti, a cui non interessa la "scaramuccia" Abramo-Occhiuto, se non nei limiti in cui attesti la necessità di un nuovo polo sanitario nella provincia di Cosenza. Che sia più conveniente provvedere alla ristrutturazione di quello esistente piuttosto che costruirne uno nuovo, non è demandato a noi dirlo: l'importante è che si faccia un po' d'ordine nel caos”. È quanto afferma Fabrizio Perna, Responsabile Università Giovani IdM.
“Appena entrati nell'ospedale già la ricerca del reparto diviene un'impresa titanica: munirsi del filo di Arianna è d'obbligo altrimenti si rischia di perdersi nei meandri di corridoi vuoti che sembrano allontanarti sempre di più dalla meta. Carenza di personale e di posti letto completano il quadro, che non è sicuramente un bel dipinto di Michelangelo o Caravaggio, ma qualcosa di più vicino all'astrattismo caotico di Duchamp o Picasso. Sono “astratti” i posti letto, come pure gli infermieri e i dottori. La smetta quindi Abramo con i suoi sproloqui, la smetta di declamare complotti e “furberie”, Cosenza ha bisogno di un nuovo ospedale così come l'Unical necessita della Facoltà di Medicina.
Esorto il nostro Governatore Mario Oliverio e il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto a valutare seriamente la possibilità che venga istituita presso l'Università della Calabria un nuova Facoltà di Medicina che non debba avere necessariamente sede nel campus. Il momento è quello propizio: si sta parlando di un nuovo polo sanitario, perché non unire le due cose? Si sa che dove si fa Studio e Ricerca la qualità della medicina è migliore e Cosenza merita una sanità diversa. Parlo da cittadino ma soprattutto in qualità di Responsabile Università dei giovani dell'Italia del Meridione. I nostri studenti hanno il diritto di poter scegliere, scegliere di formarsi qui e solo qui, perché alle “fughe” per volontà dobbiamo assistere inermi, ma a quelle per necessità possiamo porre rimedio. Mettiamo da parte i campanilismi di qualche anno fa e abbracciamo la ragionevolezza.
Un'offerta formativa diversificata è il primo traguardo da raggiungere e non può essere recepita come un attentato alla città di Catanzaro e alla sua Università. La qualità della didattica deve affermarsi anche all'interno di un discorso concorrenziale, di monopoli ne abbiamo a sufficienza e persino in economia fanno più danni che altro. Non tema quindi l'università di Catanzaro, che tra l'altro può già contare su un Policlinico all'avanguardia, ma accetti la possibilità dell'istituzione della Facoltà di Medicina a Cosenza come un momento di confronto e di sprono. La paura di perdere iscritti, così come avvenuto per la Facoltà di Giurisprudenza, non può rappresentare nel processo di formazione delle professionalità un freno di cui a farne le spese sono solo gli studenti di Cosenza”.