Elezioni Botricello: Tar sospende giudizio in attesa inchiesta

Catanzaro Cronaca

Il Tar di Catanzaro ha sospeso il giudizio sulle elezioni comunali di Botricello in attesa della pronuncia della magistratura penale. Resta quindi, almeno per il momento, in carica l'amministrazione comunale del paese della provincia di Catanzaro.

I consiglieri di minoranza si erano rivolti alla giustizia amministrativa chiedendo l'annullamento delle elezioni avvenute il 25 maggio 2014 a causa delle irregolarità riscontrate nelle sezioni 1 e 4 e per "l'elargizione a favore di singoli cittadini di sovvenzioni nel periodo successivo all'indizione dei Comizi elettorali" che avrebbe dato luogo "a grave inquinamento del voto". Proprio su questo punto la Procura di Catanzaro ha aperto un fascicolo che ha già portato alla richiesta di rinvio a giudizio (l'udienza è fissata per il 17 giugno) per tre persone con l'accusa di abuso d'ufficio e violazione della legge elettorale. Secondo il Tar " la censura relativa alle dedotte elargizioni di denaro pubblico sotto forma di buoni spesa effettuate nella settimana precedente le elezioni potrebbe rilevare ai fini della regolarità delle operazioni elettorali, sottoposta al sindacato di questo Tribunale".

Allo stato, però, "attesa la necessaria pregiudizialità penale, è necessario sospendere la trattazione sino alla definizione del processo penale". Nella sentenza depositata oggi i giudici hanno inoltre respinto gli altri rilievi sollevati dai consiglieri di minoranza. Il Tribunale, infatti, ritiene che "le situazioni di irregolarità riscontrate nella verbalizzazione, sia con riferimento alla sezione I che alla sezione IV, non comprovino con ragionevole certezza né l'esistenza della cosiddetta "scheda ballerina" (peraltro estranea ai fatti di cui alla richiesta di rinvio a giudizio), né l'esistenza di irregolarità di una gravità tale da configurare le gravi ipotesi di illegalità individuate dalla giurisprudenza come idonee a travolgere le elezioni". Ugualmente "infondata - si legge nella sentenza - è la censura relativa al ritenuto obbligo di astensione del presidente della sezione 4, figlio di un candidato consigliere comunale". (AGI)