Tenta di far uccidere la madre per avere l’eredità
Alle prime luci dell’alba di oggi, a seguito di una rapida ma intensa attività d’indagine, personale della squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Polistena ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa di Gip di Palmi, Giulio Gaetano De Gregorio, a carico di Domenico Napoli, 37enne operaio di Melicucco e Yazid Zegouba, 54enne cittadino algerino residente a Rosarno: i due sono accusati di essere, rispettivamente, il mandante e l’esecutore materiale del tentato omicidio della signora Caterina Condoluci, avvenuto il 22 maggio scorso a Melicucco.
Ciò che sembrava un furto in appartamento, degenerato in rapina, per gli investigatori sarebbe stato in realtà un piano organizzato per uccidere la madre e accaparrarsi anzitempo la propria quota ereditaria. È questo lo scenario davanti al quale si sarebbero trovati gli inquirenti dopo l’interrogatorio del cittadino algerino Zegouba, arrestato il 22 maggio scorso per tentata rapina, percosse e lesioni personali in danno di un’anziana signora di Melicucco.
L’algerino avrebbe sostenuto sin dall’inizio di essere stato contattato da un certo “Mimmo”, descrivedolo come un uomo di grossa corporatura con un tatuaggio particolare su un avambraccio. Il soggetto è stato poi identificato in Domenico Napoli, figlio della vittima. Il contatto tra l’uomo e Zegouba risalirebbe a qualche tempo addietro quando l’algerino avrebbe procacciato prostitute, sue connazionali, per l’operaio melicucchese.
L’attività investigativa posta immediatamente in essere dalla Polizia di Stato, sotto le direttive della Procura della Repubblica di Palmi guidata dal Procuratore Ottavio Sferlazza, vrebbero consentito di riscontrare tutte le dichiarazioni ed in particolare i numerosi contatti telefonici che, nel corso dei mesi, sono intercorsi tra questi e Napoli, contatti che si sarebbero registrati fino a poche ore prima l’esecuzione, poi fallita, del delitto.
Anche le dichiarazioni della vittima, rilasciate alla Polizia in un secondo momento, per gli investigatori avrebbero gettato un’ombra di dubbio sul fatto che potesse essere una semplice rapina in quanto l’anziana signora avrebbe visto Zegouba, nascosto, in piedi col cavo in mano come se la stesse aspettando pronto per strangolarla, e non intento a frugare nei cassetti come in un primo momento si era creduto.
L’attività di indagine avrebbe poi consentito di scoprire che Napoli si stesse preparando alla fuga, in quanto la sua complicità sarebbe stata scoperta sia dai parenti che dalla madre, soprattutto a seguito della pubblicazione della foto di Zegouba sui principali quotidiani all’indomani della “finta” rapina. Molti sono stati i soggetti che avrebbero riconosciuto in Zegouba l’accompagnatore frequente di Napoli, situazione questa che ormai era di dominio pubblico in un piccolo centro come Melicucco.
Terminate le formalità di rito il Napoli è stato condotto presso il carcere di Palmi per essere posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.