Maltempo, danni al raccolto superiori al 90%. La Cia chiede stato di calamità
Danni superiori al 90% per cento su frumento, viti e piante ortive. Questo è il primo bilancio stimato dalla Coop Bioagrizoo dopo la tromba d’aria e la tempesta di grandine che hanno colpito il territorio del crotonese, soprattutto nella fascia costiera che va da Cirò marina a Crotone, in un momento particolarmente delicato per le colture che sono in fase di crescita.
I tecnici della Cooperativa stanno provvedendo ad effettuare ancora le verifiche nelle aziende agricole per avere un quadro completo dei problemi creati da questa nuova ondata di maltempo, che ha colpito con grandine, vento e pioggia. “Gli eventi atmosferici stanno diventando sempre più traumatici sia per la violenza che per la rapidità con i quali si verificano – ha detto Salvatore Nicoscia vice presidente della Bioagrizoo. In questo contesto il lavoro degli agricoltori si complica e aumentano i rischi per produzioni e raccolti”. Molti campi soprattutto della campagna del Comune di Crotone coltivati ad angurie e pomodori hanno subito danni irreversibili. Anche i vigneti sono stati compromessi. La coop Bioagrizoo provvederà a segnalerà tempestivamente alle autorità competenti i danni subiti dagli agricoltori. Autorità competente che dovranno procedere alla richiesta dello stato di calamità vista la gravità dei danni.
11:12 l La Confederazione italiana agricoltori della Calabria centrale ha chiesto lo stato di calamità. È quanto si apprende da una nota in cui la Cia invita i Comuni interessati a segnalare alla Provincia e alla Regione i danni subiti affinché venga dichiarato lo stato di calamità naturale e attivati tutti gli strumenti previsti dalla legislazione a tutela degli interessi dei numerosi imprenditori agricoli crotonesi. La richiesta è stata inoltrata dal presidente di Confagricoltura Crotone, Alberto Caputi, e dal presidente Cia Calabria Centro, Maria Grazia Milone. La grandinata ha causato ingenti danni alle colture cerealicole, orticole e frutticole nei comuni di Cirò, Cirò Marina, Strongoli, Rocca di Neto, Scandale e in tutta la fascia che va dalla foce del Neto sino a Crotone.