Musica e cultura in libreria: presentazione di “Ti ho vista che ridevi”
Per la rassegna "Musica e cultura in libreria" mercoledì 24 giugno alle 19,00 nei locali della storica libreria Cerrelli sarà presentato "Ti ho vista che ridevi " del collettivo Lou Palanca edizioni Rubbettino .Con Chiara Ranieri voce ,Michele Scerra voce e chitarra e Andrea Giuda voce recitante.
Negli anni ‘60 un’emigrazione individuale femminile raggiunge dal Sud il territorio delle Langhe, che le contadine stanno abbandonando per trovare la propria emancipazione nelle città. È un’emigrazione matrimoniale, che porta le “calabrotte” all’impatto con una lingua e un sistema di relazioni sociali differenti da quelli dei paesi d’origine. Ti ho vista che ridevi racconta una di queste storie. Dora è costretta ad emigrare da Riace per sposare un contadino delle Langhe e lascia alle cure della sorella il figlio che non doveva nascere.
Quando scoprirà la verità, Luigi si metterà alla ricerca delle origini, della propria madre, dell’autenticità della propria biografia. Sarà un bacialé, un ruffiano che combinava questi matrimoni, il mediatore narrativo tra le pagine calabresi e i capitoli ambientati in Piemonte, dove Luigi cerca la propria madre naturale e incrocia una catena di figure femminili che da Dora conduce alla figlia, alla nipote militante No Tav e quindi ad una profuga siriana. Un romanzo corale, nel quale ciascun personaggio attraversa la propria solitudine scoprendo il senso della sua vicenda nella relazione con l’altro. Come scrive Carlo Petrini nella Prefazione: sono sempre gli altri che ci salvano.
Lou Palanca è un collettivo di scrittura a “geometria variabile”. Nato dall’ esperienza di "Altracatanzaro", un sito e un'associazione esistiti poco meno di un decennio fa e successivamente cresciuto come collettivo di autori calabresi. Con la pubblicazione di "Blocco 52" , uscito per l’editore Rubbettino, ha fatto il suo esordio letterario alla fine del 2012.
Oggi il collettivo è cresciuto ed è composto anche da persone non più soltanto della regione del nucleo originario. Abbiamo scritto dei racconti finalizzati alla pubblicazione in rete e di recente abbiamo partecipato scrivendo una storia per un lustro di??#TifiamoScaramouche, il progetto nato dai “giapster” che gravitano attorno all’area Wu Ming.
Ma Lou Palanca è anche un progetto culturale e politico, un punto di vista sulla realtà , un modo di animare la ricerca, la memoria, la discussione pubblica. Ci piace ricordare, per il successo che ha riscosso, la serata del primo aprile scorso a Catanzaro, nella quale abbiamo ricordato sui luoghi dell'evento, il cinquantenario dell'omicidio di Luigi Silipo, il fatto da cui abbiamo tratto ispirazione per scrivere il nostro primo romanzo.
2) Veniamo al nuovo romanzo, ruota attorno ad un tema rimosso della storia italiana recente....
Mentre gli uomini emigravano dal sud in massa per andare a lavorare nelle fabbriche del nord, avveniva contemporaneamente un'emigrazione femminile individuale, donne per lo più calabresi che raggiungevano le Langhe per sposare i contadini del luogo, dato che le donne autoctone abbandonavano quelle campagne povere e depresse per andare a sposare l’impiegato o l’operaio della Fiat.
Un’emigrazione silenziosa, rimossa e misconosciuta.
Siamo negli anni Sessanta, alla vigilia del momento in cui quel territorio diventerà simbolo dell'eccellenza enogastronomica italiana.
Le "calabrotte" raggiungevano i loro futuri mariti a volte senza conoscerli direttamente, magari grazie alla mediazione dei "bacialè" sorta di ruffiani professionisti in quegli anni.
3) Sul tema principale si innestano altre macro e micro vicende e momenti riflessivi.
Sì, a partire da quel fenomeno abbiamo preso lo spunto per raccontare anche il vissuto dei nostri giorni attraverso vari personaggi, che ci restituiscono varie suggestioni, dai temi dell'immigrazione odierna, di cui persino l'Italia meridionale è meta, fino alle vicende NO TAV.
Anche questa volta siamo finiti nello spirito del romanzo corale, con diverse voci che agiscono la narrazione delle vicende storiche (come anche la Resistenza), delle proprie esperienze personali e della propria visione della realtà . In questa relazione ciascun personaggio ha la possibilità di scoprire non soltanto l'altro da sè, ma di rinvenire in sè stesso nuove verità e nuove possibilità.
L’elemento che unisce e tiene insieme le varie vicende è proprio la percezione dell’altro, dle diverso, del lontano come un’opportunità e non come un pericolo.