Soveria, Oliverio al convegno sulla strategia nazionale delle aree interne
“Per costruire una ipotesi di sviluppo sostenibile e per investire su di essa le risorse che l’Unione Europea destina alla Calabria attraverso la programmazione 2014-2020 bisogna partire dalla difesa e dalla valorizzazione delle nostre aree interne”.
Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, a conclusione di un partecipato convegno sul tema: “'La Calabria nella strategia nazionale della aree interne' svoltosi a Soveria Mannelli ed a cui hanno preso parte numerosi sindaci, amministratori locali e cittadini.
“Una strategia di difesa del suolo e di mitigazione dei rischi idrogeologici –ha detto il Governatore della Calabria- deve essere, quindi, centrale nella programmazione di una regione come la nostra. Per questo motivo, nella riorganizzazione dei Dipartimenti della Regione, abbiamo istituito una Unità Operativa Autonoma di difesa del suolo e di mitigazione dei rischi che coordinerà tutte le politiche sul territorio a partire dagli interventi previsti dall’Accordo di Programma Quadro sottoscritto tra il Ministero all’Ambiente e la nostra Regione nel 2010 e che ha destinato 220 milioni di euro per la difesa del suolo e che sta già producendo grandi risultati. Quando siamo arrivati in Regione abbiamo trovato una totale situazione di stallo totale in questo settore. Su 220 milioni di euro, solo 18 milioni di euro erano stati cantierati a dicembre. Oggi sono in condizione di annunciare, con grande soddisfazione, che entro il 30 giugno prossimo saranno 70 i progetti che andranno a gara, 30 dei quali sono stati già avviati e cantierati. Sulla base di questo dato, inoltre, proprio la settimana scorsa abbiamo avuto la possibilità di ricontrattare con l’Unità di Missione nazionale una proroga anche per i restanti progetti, che sono una cinquantina, e di salvare i finanziamenti destinati ad essi”.
“Abbiamo previsto per la difesa del suolo e la sistemazione idrogeologica –ha proseguito Oliverio- anche l’intervento che riguarda la nuova programmazione 2014-2020 e il coinvolgimento di Calabria Verde. In questo quadro pensiamo, in prospettiva, di creare nuovi posti di lavoro, immettendo nuove professionalità (agronomi, geologi, laureati in scienze forestali) per costruire un grande progetto di difesa e di sistemazione del suolo di cui prime beneficiarie dovranno essere le aree montane e collinari. Guardiamo alla difesa del suolo anche come valorizzazione ambientale. In questa direzione i nostri tre parchi nazionali dovranno essere meglio valorizzati.
Vogliamo costruire, infine, condizioni di valorizzazione e di investimenti in agricoltura. Nelle settimane scorse abbiamo chiuso ed inoltrato a Bruxelles il Piano dello Sviluppo Rurale (PSR) in cui abbiamo operato scelte precise a favore della difesa del suolo, decidendo di investire in direzione di un radicale rinnovamento generazionale in questo settore, istituendo un premio di primo insediamento ai giovani che vogliono impegnarsi in agricoltura che prevede 40 mila euro per chi vuole investire nella pianura e 50 mila per quelli che vogliono investire sulla montagna. Per evitare il rischio che si crei un’operazione di carattere assistenziale, abbiamo legato questo premio all’investimento. Su un progetto che prevede fino a 200 mila euro di investimento diamo al giovane il 60% sulla pianura e il 70% sulla montagna. Su 200 mila euro sono 120 mila o 140 mila euro a fondo perduto a cui bisogna aggiungere 40 o 50 mila euro del premio di insediamento. Il progetto diventa, così, quasi totalmente finanziato dal PSR”.
“Anche sugli altri strumenti come il FESR e il Fondo Sociale Europeo che stiamo riscrivendo e che, al momento del nostro insediamento, non erano stati nemmeno inviati alla Commissione Europea con il rischio di non poter acquisire neanche il numero di protocollo –ha aggiunto il presidente della Giunta regionale- abbiamo previsto due azioni di fondo: coordinare tutti gli strumenti comunitari a nostra disposizione (Psr, Fondo Sociale Europeo e Fesr) e, contestualmente, destinare almeno il 10% delle risorse per le aree collinari e montane. Sulle restanti risorse concorrerà, alla pari, tutto il territorio, comprese le aree collinari e montane”.
“Lavorare per contrastare lo spopolamento ed i fenomeni gravi che si verificano sul territorio-ha concluso Oliverio parlando poi dei collegamenti, dei trasporti, della valorizzazione del patrimonio culturale e religioso delle aree interne- significa tenere conto nei fatti e non a parole, attraverso politiche attive e concrete, di questa realtà che deve essere al centro di politiche regionali finalizzate a valorizzare e difendere il territorio per fare di esso un motore di crescita e di sviluppo dell’intera regione”.